Chiamata diretta, per 65 mila docenti non è affatto finita

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Antimo Di Geronimo,  ItaliaOggi  1.12.2015.  

– La mobilità rinvia a una specifica sequenza contrattuale,
le parti sono distanti. Licei musicali, accordo vicino

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Dopo la firma del contratto sulla mobilità restano aperte le questioni delle sequenze sulla chiamata diretta e sui licei musicali. I nodi sono tutti ancora da sciogliere per la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti, mentre, per i licei musicali, le parti stanno già discutendo su una bozza di accordo.

CHIAMATA DIRETTA. Stando ai riferimenti contenuti nel contratto, le parti dovrebbero stipulare a breve anche un accordo per regolare i criteri a cui dovranno attenersi i dirigenti scolastici per individuare i docenti da trarre dagli ambiti. Per quest’anno la questione riguarda solo i docenti assunti nelle fasi B e C (circa 65mila), ma dal prossimo anno riguarderà tutti i docenti che accederanno alla mobilità e tutti coloro che risulteranno soprannumerari.
Allo stato attuale l’unica certezza è che il governo non intende concedere l’introduzione di criteri tassativi, che possano vincolare i dirigenti scolastici attraverso il metodo delle graduatorie. Se le cose rimarranno così, i dirigenti scolastici, all’atto della designazione, rischieranno l’insorgenza di responsabilità penali in caso di provvedimenti non legittimi. La Suprema corte, infatti, ha spiegato a suo tempo che, in materia di rapporto dei pubblici dipendenti, la responsabilità penale dei dirigenti per i reati tipici della pubblica amministrazione (per esempio, l’abuso d’ufficio) è esclusa solo perché le fonti sono di natura contrattuale. Dunque, se la materia sarà regolata solo dalla legge, i dirigenti ne risponderanno personalmente (il giudizio penale non prevede la surroga tramite l’avvocatura dello stato).
Ma la mobilità prevede che, entro trenta giorni dalla stipula del contratto, ministero e sindacati dovranno concordare a livello nazionale i criteri. E la posizione dei sindacati è assai distante da quella governativa.

LICEI MUSICALI. Per la mobilità dei docenti dei licei musicali, invece, la materia rimane saldamente nell’alveo del contratto. E le parti avrebbero già raggiunto un accordo di massima. Ecco i punti salienti. I docenti di musica che insegnano o che hanno insegnato nei licei musicali avranno la precedenza nei passaggi di cattedra e di ruolo. Pertanto, i docenti di musica che aspirano ai passaggi, ma non hanno mai insegnato nei licei musicali, rimarranno fuori.
Sindacati e amministrazione, inoltre, avrebbero pattuito di attribuire una precedenza assoluta nella sede di utilizzo ai docenti che hanno insegnato per almeno 10 anni nella specifica disciplina nei soli istituti dove erano già attivate le sperimentazioni di liceo musicale. Analoga precedenza dovrebbe essere prevista per i docenti che sono stati utilizzati nei licei musicali negli ultimi 6 anni.
Ma sempre nel liceo di attuale utilizzo. E agli altri docenti dovrebbe essere attribuita una maggiorazione di punteggio (12 punti in luogo di 6) se hanno insegnato nella specifica classe di concorso. Le agevolazioni dovrebbero riguardare il solo personale già in ruolo, già destinatario di utilizzazione. Non i docenti che sono stati immessi in ruolo quest’anno.
I neoimmessi in ruolo, infatti, nel primo anno di servizio lavorano in prova. E dunque, non possono accedere alla mobilità professionale già dal primo anno. Perché per i passaggi di cattedra e di ruolo è necessario il previo superamento dell’anno di prova. Non solo.
Considerando che la mobilità professionale sarà concessa soltanto sul 50% dei posti disponibili in organico, solo la metà degli attuali docenti che insegnano su utilizzazione, potranno accedere alla conferma definitiva presso i licei musicali. Almeno per quest’anno. Resta da vedere se anche quest’anno sarà possibile accedere alla cosiddetta mobilità annuale e in che termini.
Nondimeno, se le cose dovessero rimanere così come sono, è ragionevole ritenere che i docenti attualmente utilizzati che non otterranno il passaggio di ruolo potranno ottenere la conferma dell’utilizzazione

Chiamata diretta, per 65 mila docenti non è affatto finita ultima modifica: 2016-04-12T14:25:50+02:00 da
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