Sicurezza

Classi pollaio, l’inutile ragionamento sui numeri

dal blog di Gianfranco Scialpi, 22.9.2021.

Classi pollaio, la loro esistenza dipende dalla consistenza numerica di partenza. In altre parole, ci troviamo di fronte al rebus di una loro individuazione, ben riassunta nell’espressione del Ministro Bianchi (“tecnicamente”). La sottovalutazione di una presenza che rende le scuole poco sicure.

Classi pollaio,  è una questione tecnica (P. Bianchi)

Classi pollaio, per il Ministro P. Bianchi il problema è di natura tecnica. In altri termini, barricandosi dietro il D.P.R.81/09 si può definire classe sovraffollata quella over 27 (question time 22 settembre 2021). Furbescamente il Ministro dimentica che per le scuole dell’infanzia e primaria il numero massimo è 26 ( non considero la deroga del 10%).  La sua convinzione si traduce in un quasi insignificante 2,9%, concentrato soprattutto nei grandi centri urbani e nello specifico negli istituti tecnici.  Il ragionamento aritmetico di P. Bianchi non deve meravigliare.  E’ un professore universitario, abituato ad insegnare a una platea di studenti che silenziosamente ascoltano e prendono appunti. Non ha esperienza di un’aula delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondo grado.

I limiti di un ragionamento tecnico

Mantenendo il ragionamento sull’aspetto tecnico, il numero e quindi la percentuale cambia in peggio. Questa volta consideriamo “il Dm 26 agosto 1996 del Ministero dell’interno) per il deflusso delle aule che pone il limite massimo a 25 alunni (più 1 docente)… I dati forniti nell’anno precovid da L. Fioramonti riportavano, allora, un potenziale complessivo 12,22 di classi della scuola materna oltre i 26 alunni, circa 5.195 sexzioni. Alla primaria il 3,87%, cioè 4.993 classi. Mentre alle medie le classi pollaio sarebbero il 9,48%: 7.331.” (ItaliaOggi, 21 settembre 2021).
Palese  il paradosso normativo che da un lato prevede una  norma relativa all’anti incendio e pienamente vigente che vieta che ci siano più di 25 alunni per classe (DM  26/81992) e un precedente DM18/12/1975 che stabilisce oltre all’altezza di almeno 3 metri di un’aula  anche il rispetto del cosiddetto spazio vitale per studente pari a 1,80 mq e 1,96 mq, secondo l’ordine di  scuola, che confliggono con il DPR successivo che ha consentito di innalzare il numero di alunni per classe  fino a 30 nelle Secondarie di II grado (il Decreto del Presidente della Repubblica 81/2009, frutto del  recepimento della cosiddetta legge TremontiGelmini).

I primi contagi e quarantene non ci fanno stare tranquilli

Ora è evidente che il governo Draghi ha puntato per la riapertura delle scuole  tutto sulla vaccinazione, sottovalutando il problema dell’affollamento delle classi. Purtroppo l’aumento dei contagi e quindi delle quarantene rappresentano dei segnali di allarme che non possono essre sottovalutati. Si tenga presente che finora le condizioni meteo stanno favorendo ancora attività fuori dall’aula (primaria e infanzia). Sicuramente la situazione peggiorerà, quando inizieranno le prime piogge e il freddo invernale. Come ha dichiarato N. Cartabellotta((fondazione GIMBE) l’obiettivo di una riapertura in sicurezza è a rischio  “È una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti” e aggiungo aver deciso di ricomporre i gruppi nuovamente in classi pollaio.
Timido l’impegno del governo a superarle. Lo conferma il dossier di Tuttoscuola (Basta classi pollaio): “Per eliminarle occorrerebbero 300 milioni di euro l’anno. Per ora ce ne sono 22…
Questo è il dato, in attesa di vedere il frutto del lavoro del governo sulle classi pollaio, che a detta del Ministro sta lavorando da febbraio.

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Classi pollaio, l’inutile ragionamento sui numeri ultima modifica: 2021-09-23T04:00:38+02:00 da

Gilda Venezia

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