Come funziona il trasferimento interprovinciale della fase B?

 Lucio Ficara, La Tecnica della scuola  28.4.2016

– Da alcune domande poste dei nostri lettori sulla fase B della mobilità 2016/2017, comprendiamo che ancora non è del tutto chiaro come sarà il funzionamento di questi trasferimenti. Incominciamo con il dire che per i docenti entrati in ruolo entro il 2014, si tratta di mobilità interprovinciale.

Tali docenti titolari in una provincia X, se volessero cambiare provincia di titolarità, potrebbero esprimere fino a 100 ambiti e fino a 100 province. In totale un docente entrato in ruolo entro il 2014 potrebbe esprimere fino a un totale di 200 preferenze, avendo un tetto massimo di 100 ambiti e 100 province. Questi docenti se soddisfatti nella domanda per il primo ambito avrebbero titolarità in una scuola di questo ambito, altrimenti, se soddisfatti per altri ambiti espressi successivamente al primo, otterrebbero titolarità sul primo ambito in cui ci fosse il posto disponibile. Una lettrice ci chiede: “sono di ruolo dal 2001 e sono titolare in un superiore nella provincia X, abito in provincia Y e vorrei fare domanda di trasferimento nella provincia Y per alcune scuole di un dato ambito della provincia Y. Se non ottengo le scuole che chiedo mi mettono nell’ambito o mi lasciano dove sono? ”.

La risposta a questa domanda è la seguente: “Essendo entrata in ruolo nel 2001, quindi entro il 2014, ha diritto a partecipare alla domanda di mobilità interprovinciale della fase B. La scelta degli ambiti si può limitare anche ad un solo ambito, senza aggiungerne altri. Però si è obbligati alla scelta di tutte le scuole dell’ambito e non è consentito limitarsi a scegliere qualche scuola. Infatti nell’art.9 comma 8 dell’OM 241/2016 è scritto che nella Fase B per il personale assunto sino all’a.s. 14/15 è possibile esprimere la preferenza per le sedi comprese nel primo ambito indicato per i trasferimenti interprovinciali, e in questo caso il richiedente dovrà riordinare tramite sistema le sedi del primo ambito.

In buona sostanza se non ci si avvale della possibilità di esprimere le sedi (scuole), il sistema darà la titolarità della prima scuola disponibile nel primo ambito espresso, secondo l’elenco ufficiale del bollettino, altrimenti, il sistema consentirà di ordinare le scuole secondo l’ordine preferito dall’aspirante al trasferimento. Tale ordinamento sarà effettuabile utilizzando tutte le scuole, senza scartarne nessuna.

Quindi per rispondere alla domanda posta dalla lettrice entrata in ruolo entro il 2014, possiamo dire che se si sceglie un solo ambito per il trasferimento interprovinciale non si rischia assolutamente di finire titolare di ambito, ma se soddisfatti si finirà titolari in una scuola, anche se non preferita, di quell’ambito. Dunque, almeno di ripensamenti dell’ultima ora, il sistema informatizzato non consentirà la scelta di alcune scuole del primo ambito e l’esclusione di altre.

Il problema non sussiste per gli ambiti scelti successivamente al primo, in quanto se si ottiene il trasferimento in uno di questi, si avrà la titolarità su ambito. Il problema non sussiste nemmeno per la mobilità in fase B dei neoassunti in ruolo dalla fase B e C da concorso, in quanto costoro andranno a finire titolari nel primo ambito della provincia preferito in cui c’è la disponibilità.

Come funziona il trasferimento interprovinciale della fase B? ultima modifica: 2016-04-28T20:00:04+02:00 da
Gilda Venezia

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