La Tecnica della scuola, 7.2.2025.
La mobilità interprovinciale è una delle tre fasi in cui si articola la mobilità dei docenti. Ecco come funziona.
Fasi della mobilità: La mobilità si suddivide in tre fasi distinte:
- Prima fase: Spostamenti all’interno dello stesso comune, che avvengono sul 100% dei posti disponibili e vacanti.
. - Seconda fase: Spostamenti all’interno della stessa provincia, da un comune all’altro (ad esempio, da Giarre ad Acireale nella provincia di Catania), che avvengono sul 100% dei posti.
. - Terza fase: Mobilità interprovinciale, ovvero da una provincia all’altra (ad esempio, da Messina a Catania). A differenza delle prime due fasi, solo il 50% dei posti è disponibile per la mobilità interprovinciale.
Disponibilità dei posti: Nella mobilità interprovinciale, solo il 50% dei posti residuati dalle prime due fasi è disponibile. Questo significa che c’è una riduzione notevole dei posti disponibili, rendendo questa fase la più difficile per ottenere il trasferimento desiderato. Il restante 50% dei posti rimane vacante per le future immissioni in ruolo, inclusi i posti del PNRR 2 e dei concorsi a graduatoria di merito.
Posti PNRR: I posti destinati ai concorsi PNRR 1 non possono essere assegnati alla mobilità. Se, ad esempio, ci sono 10 posti da assegnare per una classe di concorso tramite il PNRR 1, questi posti non saranno disponibili per la mobilità, anche in assenza di una graduatoria. Tuttavia, potrebbero esserci altri posti disponibili per la mobilità, per cui i posti rimanenti (diversi da quelli riservati al PNRR) possono essere assegnati alla mobilità. La mobilità interprovinciale, essendo limitata al 50% dei posti disponibili dopo le prime due fasi e dovendo tenere conto dei posti riservati ai concorsi, risulta essere la fase con la percentuale più bassa di soddisfazione delle richieste.
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Come funziona la mobilità interprovinciale? ultima modifica: 2025-02-08T04:56:45+01:00 da