di Katjuscia Pitino, Orizzonte Scuola, 17.10.2017
– Carico supplenze equamente distribuito. Questioni aperte, a partire dai progetti di potenziamento.
Le indicazioni della nota ministeriale sono foriere di piste strategiche per la rimodulazione del PTOF, chiariscono, come vedremo, un punto sostanziale e a tratti lasciano trasparire, in maniera impercettibile, critiche riferibili ai Piani Triennali prodotti dalle singole scuole. Nella parte conclusiva del documento si legge infatti che “non sempre, però, dalla lettura e dall’analisi necessariamente qualitativa dei Ptof, presenti sui siti istituzionali e sulla piattaforma “Scuola in Chiaro” si evince chiaramente l’identità culturale, pedagogica e progettuale dell’istituzione scolastica”. L’affermazione presuppone che l’Amministrazione centrale abbia operato una verifica sui PTOF delle scuole, rilevando varietà e approcci diversificati nella loro determinazione e constatando che i prodotti finali non definiscono chiaramente la natura sostanziale del piano triennale dell’offerta formativa, cosi come previsto dall’art.3 del DPR n.275 del 1999, novellato dall’art.14 della Legge n.107 del 2015.
Le indicazioni per la revisione del PTOF
Le indicazioni desumibili dalla nota ministeriale sono piuttosto ampie e danno suggerimenti imprescindibili per il riesame del PTOF, soprattutto alla luce del nuovo quadro normativo, delineatosi con i decreti legislativi attuativi della Legge 107.
Fermo restando che i PTOF debbano esprimere al loro interno gli obiettivi generali e specifici dei diversi indirizzi di studio, considerando anche le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico di riferimento, i documenti oggetto di revisione, a dire della nota, terranno conto dei nuovi dispositivi emersi sia prima che dopo l’emanazione della Legge 107:
A questi aspetti, sopra elencati, definiti dalla Nota 1830 “qualificanti ed ineludibili del PTOF” se ne aggiungono altri egualmente importanti, le cui tematiche sono deducibili dalle nuove norme introdotte dai decreti nn.60, 62 e 66 ovvero:
Circa la valutazione, la nota raccomanda alle scuole, in vista di aggiornare, modificare ed integrare gli aspetti salienti del decreto 62 nei PTOF, entro il corrente mese di ottobre, di dedicare spazi di riflessione sulla tematica.
Il chiarimento di un punto controverso: l’utilizzo dell’organico dell’autonomia
L’aspetto più encomiabile della Nota è l’utilizzo dell’organico dell’autonomia che dovrà seguire i criteri della valorizzazione delle competenze professionali di tutti i docenti, essere utilizzato quindi per esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche e realizzare il PTOF con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. Per tutto ciò la nota 1830 rimanda esplicitamente al comma 5 dell’art.1 Legge 107; tuttavia quello che interessa maggiormente è il punto 7 della nota (pag.3): organizzare la sostituzione dei docenti assenti per brevi periodi, distribuendone equamente il carico tra tutti i docenti del complessivo organico dell’autonomia (art.1 comma 85 Legge 107). Finalmente si chiarisce un punto fondamentale: i docenti a dover sostituire i colleghi assenti non sono solo quelli di potenziamento e quelli curricolari le cui classi di concorso sono corrispondenti a quelle dei primi, come succede peraltro in molte realtà scolastiche. Nella nota si parla infatti di carico equamente distribuito tra tutti docenti dell’organico dell’autonomia.
Le questioni aperte
Al di là delle utili indicazioni per la revisione del PTOF fornite dalla nota, restano aperte alcune importanti questioni:
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Come rivedere il PTOF ultima modifica: 2017-10-18T05:31:31+02:00 dadi Michele Lucivero, Roars, 13.5.2024. L’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha richiesto…
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