Orizzonte Scuola, 19.3.2017
– La riforma della formazione iniziale e della selezione
nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
E’ stato votato il parere finale del progetto di riforma della formazione dei docenti e della loro selezione. La delega riguarda la formazione e la selezione dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado.
Mila Spicola (PD), spiega su Unita.tv in cosa consisterà la delega che introdurrà una vera e propria rivoluzione nel percorso per diventare insegnanti nella scuola secondaria.
Un punto fermo: l’abilitazione non c’è più.
Si disegna un percorso verticale unitario in tre passaggi che prevede:
- l’acquisizione di 24 crediti prima della laurea, negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici,
- un concorso per accedere al percorso triennale
- l’accesso ai tre anni di formazione teorico-pratica a cavallo tra scuola e università, distinto in un primo anno di specializzazione, con un primo momento valutativo, e poi due anni sempre più pratici, con percorsi teorici via via minori e momenti via via sempre più pratici legati a un progetto di ricerca- azione da svolgere con laboratori, lezioni e tirocini nella scuola, con la guida di tutor universitari e scolastici, fino a giungere alle supplenze in autonomia. Alla fine dei tre anni un altro momento valutativo.
Le commissioni, che seguono il docente in formazione per i tre anni, sono composte da docenti universitari e da docenti di scuola e da dirigenti, compreso il tutor scolastico e il tutor universitario.
Si tratta dunque di un percorso che prevede i 5 anni di corso di laurea, quale essa sia, e poi i 3 anni in formazione/lavoro, già in contratto a tempo determinato, non si paga ma si viene pagati.
Qualcuno non entrerà in ruolo?
Mila Spicola risponde “Si matura un titolo spendibile anche altrove, mi riferisco a quei casi, che saranno rari, di docenti in formazione che non entrino di ruolo (per motivazioni oggettive tra le quali una mancata e certificata in itinere attitudine all’insegnamento, eventualità che oggi possiamo solo subire, non prevenire o correggere).”
Qualcuno dice che “nessuno verrà fermato?”. Invece è una possibilità, come lo è nei dottorati.
Il regime transitorio
La proposta discussa alla Camera permetterà di stabilizzare docenti attingendo dalle graduatorie per il 50% come da legge e da concorso in base ai posti e alle cattedre disponibili, si considerano anche i docenti delle seconde fasce. I docenti non abilitati presenti nelle fasce che abbiano svolto tre anni di servizio potranno essere ammessi direttamente al secondo anno di formazione.
.