Competenze primo ciclo: strumenti per la valutazione e novità certificazione

Orizzonte Scuola, 11.6.2019

– Lo scorso anno scolastico, il Miur ha adottato le Linee Guida per la certificazione delle competenze degli studenti al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Premessa

La valutazione e la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione si legano strettamente alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, i cui traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento vengono esplicitati, declinati e contestualizzati nel Curricolo di ciascuna Scuola.

Nelle Linee Guida si evidenzia che l’elemento qualificante delle Indicazioni nazionali è il Profilo dello studente, in cui si indicano le competenze che si auspica l’alunno abbia maturato al termine del primo ciclo di istruzione e che sono riportate nel modello di certificazione da rilasciare al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Valutazione delle competenze

La competenza si presenta come un costrutto sintetico, nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento – formale, non formale ed informale – insieme a una varietà di fattori individuali che attribuiscono alla competenza un carattere squisitamente personale.

La valutazione delle competenze, ai fini della certificazione, deve essere adeguata insieme alle altre due dimensioni sostanziali dell’insegnamento: progettazione e attività didattica in classe.

La progettazione deve avere come punto di partenza i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento indicati per ciascuna disciplina.

L’azione didattica deve prevedere contenuti non solo disciplinari ma anche e soprattutto trasversali che devono essere oggetto di un’azione di ristrutturazione continua da parte degli alunni. A tal fine, risultano efficaci modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento.

L’apprendimento situato e distribuito, collocato cioè in un contesto il più possibile reale e articolato in diversi elementi di comunicazione (materiali cartacei, virtuali, compagni, insegnante, contesti esterni e interni alla scuola, ecc.), si configura come la modalità più efficace per l’acquisizione/sviluppo delle competenze.

La valutazione delle competenze, considerata la complessità dell’oggetto da valutare, si configura come un processo di valutazione complesso, che non si limita ad un momento circoscritto ma si prolunga nel tempo, attraverso una sistematica osservazione degli alunni in situazione.

I docenti, pertanto, devono monitorare il grado di maturazione delle competenze dell’alunno, al fine di valorizzarle e favorirne lo sviluppo.

Strumenti di valutazione

La valutazione delle competenze si effettua tramite lo svolgimento di compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte, ecc.), osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive.

Le prove di realtà consistono in attività centrate sulla risoluzione di situazioni problematiche, nuove e vicine al mondo reale. A tal fine, lo studente deve utilizzare conoscenze, abilità procedure e condotte già acquisite, trasferendole in contesti diversi da quelli familiari nell’ambito della pratica didattica.

Le prove di realtà possono vertere anche su una sola disciplina, tuttavia si consiglia (nella Linee Guida) di strutturarle in modo da richiedere allo studente l’utilizzo di più apprendimenti relativi a varie discipline.

Altro elemento necessario, insieme ai compiti di realtà, ai fini della valutazione delle competenze, è costituito dalle osservazioni sistematiche.

Gli strumenti,  per le succitate osservazioni, devono fare riferimento agli aspetti di seguito elencati  (come riportati dalle Linee Guida):

  • autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace;
  • relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo;
  • partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo;
  • responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta;
  • flessibilità, resilienza e creatività: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte e
  • soluzioni funzionali e all’occorrenza divergenti, con utilizzo originale di materiali, ecc.;
  • consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.

Alle prove di realtà e alle osservazioni sistemiche, va affiancato il racconto, da parte dell’allievo, del percorso cognitivo svolto. Ciò, al fine di cogliere il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati. Si tratta di far narrare all’allievo:

  • gli aspetti più interessanti per lo stesso;
  • le difficoltà incontrate e il modo in cui le ha superate;
  • la successione delle operazioni compiute, evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti;
  • l’autovalutazione non solo del prodotto ma anche del processo seguito.

Ribadendo il concetto che la valutazione delle competenze è frutto di un processo e non di prove isolate e circoscritte, nel documento leggiamo:  Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione delle competenze con gli strumenti indicati, al termine del percorso di studio – primario e secondario di primo grado – si potrà procedere alla loro certificazione mediante gli appositi modelli ministeriali.

Certificazione

Per procedere alla certificazione delle competenze bisogna accertare se l’alunno sappia utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite nelle diverse discipline per risolvere situazioni problematiche complesse, mostrando un progressivo sviluppo di autonomia e responsabilità nello svolgimento del compito.

Pertanto, le caratteristiche della certificazione delle competenze sono la la complessità e la processualità.

La procedura è complessa in quanto si fonda sui diversi aspetti della valutazione: conoscenze, abilità, traguardi per lo sviluppo delle competenze, atteggiamenti adottati in un contesto problematico e più articolato rispetto alle tradizioni verifiche (semplice ripetizione e riesposizione dei contenuti appresi).

La certificazione, inoltre, si configura come un processo in cui la stessa non è il frutto delle evidenze dell’ultimo anno di scuola primaria e  di scuola secondaria di primo grado, ma di tutte quelle rilevate negli anni precedenti.

Modifiche

Con la nota del 4 aprile 2019, il Miur ha comunicato che i modelli di certificazione andranno modificati, in quanto il 22 maggio 2018 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente che modifica parzialmente la precedente Raccomandazione.

In attesa della ridefinizione del profilo dello studente, come individuato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, in coerenza con le nuove competenze chiave europee del 2018, le scuole utilizzeranno anche per il corrente anno scolastico i modelli di certificazione allegati al decreto ministeriale n. 742/2017.

La succitata modifica, sebbene la nota non lo dica, determinerà probabilmente anche una revisione delle suddette Linee Guida.

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Competenze primo ciclo: strumenti per la valutazione e novità certificazione ultima modifica: 2019-06-12T05:15:54+02:00 da
Gilda Venezia

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