Categorie: Riforma Notizie

Compiti a casa, l’involuzione francese

di Giorgio Ragazzini,  Il Gruppo di Firenze,  8.5.2017

– Chissà cosa farebbe oggi Macron se avesse frequentato scuole senza compiti a casa, quali saranno quelle francesi – a meno di ripensamenti – dal prossimo 1° settembre. Eppure il neo-presidente si è detto fiero di essere un secchione. E pour cause: prima il Lycée de la Providence di Amiens gestito dai gesuiti, dal quale, per via del noto idillio con una professoressa, i genitori lo trasferiscono nel celebre Lycée Henri-IV di Parigi, da cui approda all’Università Paris Ouest Nanterre La Defense. Qui si conquista il Diplôme d’Études Approfondies, un master orientato alla ricerca. Mica si accontenta: studia ancora all’Istituto di Studi politici di Parigi, per poi concludere in gloria con la celebre École National d’Amministration (ENA), fattrice di innumerevoli uomini politici d’oltralpe. Quante inevitabili centinaia di ore avrà passato chino sui libri per giungere sulla vetta? Ebbene, proprio questo instancabile sgobbone darà il colpo di grazia allo studio domestico, intimando alle scuole, tramite il ministro Jean Michel Blanquer, di sostituirlo con quindici ore supplementari al mese in classe: se va bene, tre quarti d’ora al giorno per tutte le materie. Il tutto in nome dell’égalite: siccome non tutti hanno genitori in grado di aiutare i figli, allora i compiti si fanno a scuola. Ma babbi e mamme non dovrebbero farsi i fatti loro, lasciando ai ragazzi l’onere di cavarsela da soli? Non dovrebbero anzi spiegargli che lo studio individuale, fatto di impegno e di concentrazione, è essenziale per farsi una cultura, invece di protestare con i docenti e giustificare i figli a ogni piè sospinto?

Ecco invece un altro capolavoro della correttezza politica, uno di quei fiori all’occhiello che procurano un consenso immediato e superficiale, ma nuocciono al futuro della collettività e agli studenti che vorrebbero favorire. Così quelli più fortunati, cioè forniti di padri e madri di buonsenso, continueranno a studiare a casa, gli altri si convinceranno che lo studio è cosa che si può sbrigare in mezzora, fra una chiacchiera e l’altra con i compagni di classe e, perché no, copiandosi a vicenda gli esercizi.

Giorgio Ragazzini

L’articolo su “Il Giornale”: http://bit.ly/2rFKyyb

.

Compiti a casa, l’involuzione francese ultima modifica: 2017-06-08T22:24:18+02:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia
Tags: Esteri

Recent Posts

Scuola, IA, Di Meglio: formarsi per non rimanerne fuori

La Voce della scuola, 16.5.2024. Questa mattina a Milano, presso l’ISS Schiaparelli-Gramsci si è svolto…

4 ore fa

Docenti esclusi dalle Gps 2023/24 potranno puntare sul nuovo concorso di novembre 2024

Informazione scuola, 16.5.2024. Il sottosegretario all'Istruzione Frassinetti ha fornito importanti aggiornamenti sul prossimo reclutamento docenti…

10 ore fa

Emissione urgente NoiPa maggio 2024 arretrati insegnanti: date pagamento e come controllare

di Teresa Maddonni, Money.it, 15.5.2024. Arretrati bonus mamme lavoratrici pagati a maggio con emissione urgente:…

18 ore fa

Bonus mamme, sarà erogato nel cedolino di maggio

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Con l’emissione regolare di maggio 2024,…

18 ore fa

GPS 2024/2026 arrivata l’ora della verità

di Sara Adorno, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Le ultime notizie sulla presentazione delle domande…

19 ore fa

Concorso docenti di religione: requisiti, domanda, prove e graduatoria finale

di Francesco Di Palma, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Concorso straordinario riservato ai docenti di…

19 ore fa