Complotto sventato?

Gilda Veneziadalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 23.4.2022.

Sventato il “complotto” contro la dirigente del Liceo Montale? Ma il gossip giornalistico e la burocrazia ministeriale non vogliono toccare i veri problemi.

Gilda Venezia

Il caso della dirigente (neo dirigente..) Sabrina Quaresima del Liceo Montale di Roma è ormai noto a tutta la pubblica opinione. Non entriamo nei contenuti della vicenda che è stata ripresa in più occasioni dalla stampa nazionale. Siamo nel regno del gossip e delle illazioni. Alcuni fatti però paiono incontrovertibili: la dirigente aveva un rapporto di comunicazione chat con uno studente, non era stato creato dalla stessa un clima sereno nella scuola che probabilmente ha portato al nascere di voci e “calunnie” utilizzate contro di lei.
La scuola è un microcosmo dove è fondamentale che si crei una condizione di collaborazione e autorevolezza nel corpo docente e tra dirigente e corpo docente. Non aiuta certo il fatto, né per la dirigente che per qualsiasi docente, si intrattengano comunicazioni private via chat con studenti e genitori. Le dichiarazioni fatte alla stampa dalla dott.sa Quaresima dopo la “assoluzione” fatta dall’Ufficio Scolastico Regionale nei suoi confronti non aiutano a dare all’Istituzione scolastica un immagine positiva nei confronti della pubblica opinione. Ne riportiamo alcune in merito al presunto rapporto con uno studente con intervista al Corriere della Sera:

Lo stimava, gli voleva bene?
«Assolutamente, pensavo di aver trovato un altro studente con cui avere un rapporto di fiducia e stima reciproca. È un ragazzo intelligente, che probabilmente si è lasciato catturare da qualcuno che a livello istituzionale ha voluto sfruttare un suo momento di debolezza, ci è caduto con tutte le scarpe».

«Complotto, macchinazione, usi tutti i termini possibili: sì, assolutamente sì».

Che lezione trae dalla sua vicenda?
«Non fidarsi di nessuno, essere molto accorti, anche nell’accettare l’aiuto di qualcuno, perché non sappiamo mai cosa possa esserci dietro. Purtroppo quando si cambia ruolo, come nel mio caso, è difficile modificare subito la propria visione. Ero abituata a dare tutta me stessa agli studenti».

La scuola l’appoggia, dopo il verdetto dell’ispezione?
«Io sono felice e sollevata, ma purtroppo non ho trovato il clima che mi auguravo. Sono entrata senza grandi aspettative ma ho trovato delle scritte sui muri ancora più aggressive delle precedenti. Non ci sono dubbi che si tratta di un attacco personale. Ho l’appoggio di tanti docenti e la solidarietà di professori e presidi di tutta Italia. Ma ci sono persone capaci di avvelenare un ambiente».

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Queste tra le tante, troppe, dichiarazioni fatte alla stampa e ai media.

Il caso probabilmente avrà strascichi in tribunale, ma non possiamo che riscontrare una oggettiva fragilità nel livello di autorevolezza che un dirigente scolastico dovrebbe tenere nell’ambito del suo ruolo. Non doveva intrattenere rapporti personali con uno studente a nessun titolo, non doveva lasciarsi invischiare nei rapporti interni con vicepreside e altri. Agli occhi di tanti la sua assoluzione è stata solo un modo burocratico per evitare di affrontare alcuni fondamenti deontologici che dovrebbero caratterizzare la funzione direttiva e docente.

Una cosa è sicura: il clima di collaborazione nel Liceo Montale è stato compromesso ed è bene cha la dirigente la smetta di sbandierare una “assoluzione” di natura burocratica come riconquista di una autorevolezza incrinata.

Ma la di là di questo i veri problemi che suscita la vicenda sono relativi all’attuale reclutamento dei dirigenti scolastici. La Dott.ssa Quaresima veniva dal ruolo di educatore in un Convitto, ha vinto un concorso ed è stata precipitata in un liceo romano evidentemente senza avere la necessaria esperienza di gestione di un simile istituto. Un tempo i presidi provenivano da carriere svolte come docenti del settore scolastico specifico. Un maestro poteva diventare, con laurea, direttore didattico, un preside di Liceo doveva avere insegnato nei licei, e così via. L’introduzione del principio aziendale dell’autonomia scolastica ha consentito a qualsiasi vincitore del concorso per dirigenti di potersi collocare in qualsiasi Istituto scolastico a prescindere dal suo retroterra professionale. Alcune organizzazione di rappresentanza dei dirigenti vorrebbero addirittura equiparare la funzione dirigenziale della scuola con altre funzioni dirigenziali statali e della pubblica amministrazione consentendo il passaggio dalle une alle altre.

Sono errori che si pagano nel corso degli anni. Non a caso l’autorevolezza dei presidi è stata in alcuni casi sostituita dall’autorità dei dirigenti che non riescono ad essere parte integrante della cosiddetta “comunità educante” la quale, al di là del termine retorico e confuso, dovrebbe avere nella cooperazione il suo segno distintivo.

Un invito a tutte le docenti e i docenti. Lasciate perdere chat, telefonini, facebook con studenti e famiglie. State facendo un lavoro fondamentale che abbisogna della distinzione radicale tra tempo di lavoro e tempo personale. Dare tutto se stessi agli studenti come fossimo missionari, psicologi, medici, amici, padri e madri putativi, ecc. spesso non aiuta gli stessi studenti e dequalifica una professione importante a servizio ausiliario socio-affettivo. Pensiamoci.

 

Si veda anche

Scuola. Dirigente scolastica e maestro: due pesi e due misure

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Complotto sventato? ultima modifica: 2022-04-23T14:38:03+02:00 da
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