La nostra scuola, aprile 2021.
[N.d.W. – Pubblichiamo questo stimolante contributo al dibattito precisando che la Gilda degli insegnanti NON ha sottoscritto il contratto sulla DDI, ha sempre contrastato con forza la chiamata diretta e più in generale le derive manageriali e burocratiche dell’autonomia scolastica, considera centrali la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione italiana e il lavoro di classe tra insegnanti e studenti, ha espresso giudizi del tutto negativi su Curriculum dello studente, ha contrastato le proposte di regionalismo differenziato, si è battuta per limitare limitazioni al diritto di sciopero. E, ultimo, molte posizioni raccolte nel “Manifesto per la nuova Scuola” sono rivendicazioni che appartengono alla storia della Gilda degli insegnanti]
Alle associazioni sindacali FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, GILDA UNAMS, SNALS CONFSAL e ANIEF
Gentilissimi,
- avete permesso che venisse contrattualizzata la DDI, cavallo di Troia per smantellare anche in futuro l’indispensabile lavoro in classe (l’unico degno di questo nome) tra insegnanti e studenti;
- sta passando per la maturità il “curriculum dello studente”, che dà un’imprecisata importanza all’esperienza extrascolastica, toglie ulteriormente centralità alla scuola e introduce un principio antidemocratico, per cui titoli di merito scolastici possono essere “comprati” al di fuori della scuola, e non dite niente;
- Anp continua a invocare la chiamata diretta, la creazione di un middle management, il totale depotenziamento degli organi collegiali, e non replicate niente;
- il principio costituzionale della libertà di insegnamento è sotto attacco su tutti i fronti – è in atto un’escalation burocratica sempre più invasiva e paralizzante, una girandola di insulse invenzioni del didattichese (come se non bastassero programmazioni coatte e “certificazioni delle competenze”; e ci sono dirigenti che invocano la chiamata diretta perché vogliono scegliersi docenti disposti ad aderire tutti alla “scuola senza zaino”), che stanno impedendo materialmente agli insegnanti di dedicarsi all’insegnamento – e non dite niente;
- sulle trasformazioni all’orizzonte (riduzione dell’istruzione in precoce addestramento pseudo-professionale, destrutturazione dei gruppi classe – alla faccia della sbandierata attenzione per la socialità degli studenti – riduzione di un anno delle scuole superiori, autonomia differenziata, insegnanti alla mercé dell’Invalsi e degli “aggiornamenti coatti” dal valore culturale ed educativo nullo, investimenti dirottati sulla “digitalizzazione” senza fare assolutamente niente per garantire il ritorno in classe a settembre), che minacciano di completare lo smantellamento della scuola pubblica, si sente solo il vostro assordante silenzio.
Aspettate che diventino anche queste un fatto compiuto, per poi dirci ancora una volta: “Beh, ormai come si fa a tornare indietro?”; - avete accettato pesantissime limitazioni al diritto di sciopero (anche con il pretesto dell’emergenza, proprio nel momento in cui – causa Dad – l’assenza degli insegnanti provocava minori disagi alle famiglie) fino dell’assurdità dello “sciopero virtuale”, avallando l’idea che “il significativo incremento della conflittualità registrata a livello nazionale” sia davvero causato “dall’eccessiva frammentazione sindacale” (testo accordo con ARAN) e non da un disagio profondissimo a cui voi non date rappresentanza e dall’immondo trattamento subito dall’istruzione pubblica negli ultimi anni.
Ci chiediamo, a questo punto: siete con gli insegnanti, a sostenere la scuola della Costituzione e la possibilità di continuare a insegnare, o siete contro gli insegnanti e al fianco di chi vuole smantellare la scuola? Davvero avete intenzione di depotenziare la funzione di lotta del sindacato – la cui esistenza è fondamentale per la stessa democrazia – al punto che saremo costretti a lanciare una campagna per la disdetta dalle vostre organizzazioni, per riprenderci quel potere di rappresentanza che dovreste usare a tutela del nostro lavoro e del diritto dei nostri studenti ad essere istruiti?
Date un segnale di responsabilità e di dignità, se ancora potete. Vi inviamo intanto il nostro manifesto con le richieste di un nutrito gruppo di docenti appartenenti a tutti i gradi dell’istruzione; lo stanno sottoscrivendo le più importanti personalità della cultura del nostro Paese, da Alessandro Barbero a Gustavo Zagrebelsky. Leggetelo almeno, visto che in teoria dovreste rappresentarci.
Saluti
Con noi o contro di noi? Lettera aperta ai sindacati della Scuola ultima modifica: 2021-05-01T06:25:13+02:00 da