Il ministro della Funzione Pubblica ha spiegato sull’Huffington Post la sua riforma dei concorsi. Vediamo cosa afferma.
Come spiega lo stesso ministro: “La novità è rendere obbligatoria la fase iniziale della valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti per l’ammissione alle prove successive, al posto dei test preselettivi a crocette”. Questa scelta è in linea “con le pratiche internazionali, ad esempio quella europea di Epso”.
Non si può ancora dire una parola definitiva. Il ministro sul tema lascia spazio alle singole amministrazioni: “per i concorsi già banditi per i quali non sia stata svolta alcuna prova, le amministrazioni possono, non devono, prevedere una fase di valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle prove successive e possono prevedere una sola prova scritta e una eventuale prova orale”.
E quindi i concorsi scuola già banditi potrebbero continuare con l’iter già previsto – visto poi che è impossibile finire i concorsi ordinari per le prossime immissioni in ruolo.
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