– Il clima di incertezza che si respira nelle ultime settimane a causa della crisi di Governo ha grosse ricadute sul popolo della scuola.
Nello specifico, a restare appesi al filo delle vicende del Governo, sono i precari storici e i nuovi aspiranti docenti, che attendevano il famoso decreto scuola per accedere all’insegnamento tramite i concorsi, bloccati al momento dalla situazione attuale.
Il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 agosto, potrebbe essere modificato entro il 28 dello stesso mese, data la formula “salvo intese” posta in sede di approvazione.
Tale decreto rischia però di diventare carta straccia e spedire nell’oblio i propositi di reclutamento proposti per la scuola.
Dal decreto scuola, o meglio dalla sua definitiva approvazione, dipendono i concorsi riservati e quelli ordinari, legati a doppio filo sia in maniera esplicita che implicita.
Insomma, se non si sblocca la crisi di Governo, si blocca realmente il reclutamento docenti, appesantendo ulteriormente anche nei prossimi anni la situazione delle supplenze che quest’anno raggiungeranno numeri record.
Una parte consistente del pacchetto scuola riguarda i docenti precari con tre annualità di servizio: per loro è stato pensato un concorso riservato e il Pas, il percorso per ottenere l’abilitazione.
Il concorso docenti riservato ai precari con 36 mesi di servizio si aggiunge al concorso scuola 2019 ordinario: in totale saranno 48 mila posti, di cui
Alla prova orale si accederà conseguendo il punteggio di 6/10, in deroga alla norma generale che prevede un punteggio minimo di 7/10 a tutte le prove. I costi del concorso riservato saranno posti interamente a carico dei candidati. La procedura conferirà a tutti i vincitori l’abilitazione.
Il decreto legge contiene anche le disposizioni che regoleranno il PAS docenti, i percorsi formativi speciali riservati proprio ai precari che possono vantare almeno tre anni di servizio prestato nel periodo compreso tra il 2011/12 e il 2018/19.
In questo caso, tuttavia, sarà valido l’accesso con il servizio svolto nella scuola paritaria e nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Il PAS sarà aperto alla partecipazione anche del personale di ruolo e ai dottori di ricerca, anche senza servizio triennale.
Accedono al PAS anche i candidati ammessi precedentemente a un percorso abilitante a qualsiasi titolo e che non abbiano potuto portarlo a termine a causa di una gravidanza o per motivi di salute.
Il corso si svolgerà su più cicli annuali e i relativi costi saranno posti interamente a carico dei corsisti. Il numero dei posti per i Pas sarà fissato dal ministero dell’istruzione regione per regione.
Ricordiamo che al termine del Pas 2019, i partecipanti conseguiranno l’abilitazione all’insegnamento e potranno essere inseriti nella seconda fascia di istituto, da cui pescare per le supplenze.
Ma il concorso straordinario è legato alla procedura ordinaria per la scuola secondaria: potranno partecipare al concorso docenti 2019 ordinario per la scuola secondaria, tutti i candidati in possesso della laurea magistrale ma privi di abilitazione. A questo requisito, tuttavia, deve essere aggiunto il possesso dei 24 CFU, ovvero crediti formativi universitari nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”, che restano requisito d’accesso come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017.
Per quanto riguarda i posti banditi per il sostegno, oltre ad i requisiti dei posti comuni, sarà necessario avere la specializzazione sul sostegno.
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