di Myriam Latronico, Informazione scuola, 10.5.2022
Concorso Ordinario per la scuola secondaria: riscontrate evidenti disomogeneità tra gli esiti del primo e del secondo turno nelle prove scritte per la classe A012.
I dati parlano chiaro: sono pochissime le chances riservate ai candidati del primo turno per la classe A012 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) che hanno partecipato al Concorso Ordinario Docenti tuttora in corso di svolgimento. Dai numeri finora pubblicati sui siti web di alcuni USR (Uffici Scolastici Regionali) emerge un trend netto, per cui la prova scritta svolta nel primo turno, al mattino del 28 marzo 2022, sarebbe stata superata soltanto da pochissimi candidati.
Per un’analisi completa servirebbero dati che purtroppo non sono attualmente disponibili. Tuttavia, dai numeri che è possibile ricavare ad oggi si rivela un andamento ben preciso che non può essere frutto del mero caso. Solo il 21,4% dei candidati ammessi all’orale arriva dal turno del mattino; la maggior parte dei promossi (78,6%) arriva dal secondo turno, che si è svolto nel pomeriggio dello stesso giorno.
Sebbene i dati finora presi in considerazione si riferiscano a nove regioni, emerge chiaramente da Nord a Sud come nel turno del mattino siano passati mediamente solo 2 candidati su 100, contro gli 8 promossi su 100 nel secondo turno. In breve, al pomeriggio il numero dei promossi è stato mediamente pari a quattro volte il numero degli ammessi al mattino!
Considerando i dati rispetto al totale candidati, per il primo turno il valore minimo è stato finora rilevato in Puglia, dove è stato ammesso all’orale soltanto lo 0,86% del numero totale di candidati; il valore massimo in Friuli Venezia Giulia, dove i promossi equivalgono al 3,07%.
Tale tendenza è stata finora riscontrata in tutte le regioni con qualche oscillazione poco significativa: analizzando il rapporto tra le percentuali riscontrate nel secondo turno rispetto a quelle riscontrate nel primo, infatti, si passa da un minimo di 2,75 in Campania (dove al mattino sono stati ammessi 57 candidati contro i 157 ammessi nel pomeriggio) a un massimo di 5,5 in Abruzzo (dove al mattino sono passati in 7, al pomeriggio in 38).
La tendenza viene confermata anche analizzando i dati relativi al singolo turno. Dai numeri è possibile notare come al mattino sia stato promosso mediamente solo il 4,18% del totale candidati sul primo turno, mentre al pomeriggio il 16,26% del totale candidati sul secondo turno. Analizzando i dati per regione, in Puglia si riscontra la percentuale minima: al mattino ha passato la prova solo l’1,75% del totale candidati sul turno (contro il 5,84% del pomeriggio); nelle Marche la percentuale massima: promosso il 6,13% dei candidati assegnati al primo turno (contro il 19,69% del pomeriggio).
Se il concorso fosse stato impostato in maniera omogenea, i risultati mostrerebbero una maggiore casualità nella distribuzione dei valori minimi e massimi. Se l’omogeneità prevista dal bando fosse stata rispettata, statisticamente avremmo la metà delle regioni con una percentuale di promossi più alta al mattino e un’altra metà con una percentuale maggiore al pomeriggio.
Tutt’altro! A quanto pare, in ciascuna delle nove regioni considerate si sono rivelati più preparati i candidati con un cognome dalla M alla Z. Come sarebbe?! Direte voi. Non ha alcun senso! In effetti, questa situazione un senso non ce l’ha!
O forse dobbiamo ipotizzare che al mattino i candidati avessero tutti la mente offuscata dal sonno, mentre al pomeriggio fossero tutti svegli e arzilli come grilli?
Qualsiasi sia la vostra interpretazione, sarà difficile riuscire a giustificare una simile incongruenza.
Nel’art. 7 del Decreto Ministeriale n.326 del 9 novembre 2021, il MIUR si era riservato la facoltà di prevedere prove non contestuali, qualora il numero dei partecipanti fosse risultato elevato. In compenso, il Ministero aveva espressamente assicurato che, in casi simili, per le prove non contestuali sarebbero stati predisposti quesiti di difficoltà omogenea nell’ottica di garantire ai partecipanti il medesimo grado di selettività per la stessa classe di concorso. Il bando testualmente dice:
- L’amministrazione si riserva la possibilità, in ragione del numero di partecipanti, di prevedere, ove necessario, la non contestualità delle prove relative alla medesima classe di concorso e tipologia di posto, assicurandone comunque la trasparenza e l’omogeneità in modo da garantire il medesimo grado di selettività tra tutti i partecipanti.
A questo si aggiunga il fatto che i candidati hanno dovuto sostenere una prova insidiosa, infarcita di quesiti ambigui, iper nozionistici, talvolta errati, incentrati su argomenti che in alcuni casi esulavano dalle indicazioni fornite dai quadri di riferimento comunicati ai candidati nei giorni precedenti la prova.
Gli aspiranti docenti hanno aspettato per anni questo concorso per avere finalmente l’opportunità di salire in cattedra con un contratto a tempo indeterminato, anni in cui sono rimasti appesi a un filo di speranza, barcamenandosi in un mare fatto di promesse e di vuoti normativi; un’attesa mandata all’aria da un test a crocette per giunta mal impostato e iniquo, discriminante, come emerge dai numeri riportati.
Sono migliaia i precari che hanno atteso questo concorso come l’Opportunità con la O maiuscola, l’occasione ideale per poter dare continuità al proprio lavoro, per rimanere nello stesso istituto, nelle stesse classi, in modo da poter proseguire il lavoro impostato con gli studenti che lo stesso Ministero ha loro affidato, contribuire alla loro crescita seguendoli in un percorso che richiede tempo, senza dover ogni anno affidare le proprie aspettative, il proprio lavoro e, in definitiva, la propria vita, alla lotteria di GPS e graduatorie varie che, infischiandosene, lasciano al caso il destino di tanti supplenti.
L’attuale concorso ordinario ha riservato ai candidati una selezione severissima, ma del tutto casuale, basata non tanto su criteri legati al merito, alla predisposizione, alle abilità o alle competenze, quanto piuttosto alla fortuna, al mero caso. La disparità tra i due turni per la classe A012 è indicativa del fatto che di fronte al MIUR non tutti gli aspiranti docenti sono uguali, dato che, parafrasando Orwell, “alcuni sono più uguali di altri“!
Anche aver cambiato il bando strada facendo ha generato una discriminazione nei confronti di chi nel 2020 aveva scelto per quale classe di concorso partecipare sulla base del bando allora previsto. Tanti hanno scelto di concorrere per la classe A012 sulla base dei numeri e delle indicazioni allora fornite per le classi A011 e A013. Essendo trascorsi due anni, il numero dei posti disponibili è cambiato, così come l’impostazione delle prove da superare, determinando un mutamento delle condizioni che avevano contribuito alla scelta iniziale. Sarebbe stato corretto dare la possibilità ai candidati di modificare in itinere la classe di concorso inizialmente scelta. Tutte queste riflessioni sono ancora più vere se si considera che il superamento delle prove per le classi A011 e A013 consente ai promossi di ottenere l’abilitazione anche per A012. Aumenta così la rabbia dei candidati esclusi sulla classe A012 che, oltre ad aver perso la possibilità di accedere all’orale a causa di test disomogenei, insidiosi e pieni di ambiguità, potrebbero anche essere sorpassati in futuro da quanti supereranno A011 o A013.
Che dire? Ormai diventare insegnanti! sta diventando un miraggio Per non parlare dei compensi, su cui è preferibile sorvolare.
È forse arrivato il momento per migliaia di precari di chiedersi fino a che punto valga la pena continuare a stare al gioco del MIUR che, pur avendo assoluto bisogno di docenti da mandare in cattedra a settembre, si inventa di tutto per rendere il percorso di accesso al ruolo sempre più difficile, irto, ormai quasi proibitivo.
Intanto dall’alto tutto tace, mentre i docenti, stoicamente pazienti e rispettosi, attendono con fiducia che il Ministero intervenga facendo chiarezza e ponendo rimedio agli errori riscontrati e abbondantemente segnalati.
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Concorso ordinario: meno opportunità per gli aspiranti docenti con cognome dalla A alla L ultima modifica: 2022-05-11T04:32:16+02:00 da