Parafrasando la celebre frase che Manzoni fa dire a Don Abbondio nell’8° capitolo dei Promessi Sposi (“Carneade! Chi era costui?”), sembrerebbe che il “Merito” sia un illustre sconosciuto anche presso quel Ministero che pure ha ritenuto di voler aggiungere Il Merito quale “blasone” alla propria denominazione.
Cosa “ci azzecca” il merito con il concorso straordinario bis è quanto si chiedono da tempo i docenti che hanno partecipato alla procedura e che hanno creato anche gruppi social con decine di migliaia di iscritti.
Com’è noto, il concorso straordinario è stato indetto ai sensi dell’art. 59, comma 9 bis del d.l. n. 73/2021.
Il criteri di valutazione sono a loro volta contenuti nel D.M. n. 108/2022.
L’aspetto che molti docenti contestano non è tanto il fatto che si sia trattato di un “concorso riservato” -e come tale indetto per sanare situazioni di precariato che si protraggono da svariati anni-, quanto le modalità per l’assegnazione dei punteggi.
Qualunque studente con un tre sarebbe quanto meno “rimandato a settembre”, ma – secondo i criteri di valutazione indicati dal Ministero – il candidato con tale valutazione può tranquillamente essere assunto in ruolo, previo ovviamente il “superamento dell’anno di prova”, seppure diversamente denominato.
Molti docenti che hanno partecipato al concorso straordinario hanno fatto osservare che può paradossalmente verificarsi che – in forza del cumulo tra punteggio della prova e titoli culturali – non solo vengano assunti docenti poco (o per nulla) preparati, ma che gli stessi vengano assunti a scapito di coloro che hanno sostenuto una buona prova di esame.
Ipotizziamo il caso di un candidato che abbia riportato appena 40 all’esame, ma possa vantare 40 punti quali titoli accademici (totale 80).
Ipotizziamo poi il caso di un altro candidato che abbia riportato 75 all’esame, ma che abbia per titoli culturali appena 4 punti (totale 79).
Si assisterà al fatto che il candidato che all’esame ha preso 4 verrà preferito nelle assunzioni a colui che all’esame ha preso sette e mezzo.
Se è comune a tutte le graduatorie concorsuali la possibilità di aggiungere al punteggio per le prove di esame anche il punteggio per i titoli, non appare certo irragionevole stabilire un punteggio minimo per la prova di esame, al fine di evitare che possa superare il concorso un candidato con una gravissima insufficienza.
O quanto meno, stabilire che in tali casi il cumulo tra punteggio per prova scritta e titoli culturali non potrà mai determinare la precedenza dei candidati con grave insufficienza rispetto a coloro che hanno sostenuto un valida prova di esame.
Un’ulteriore soluzione potrebbe essere quella di epurare “Il Merito” dalla denominazione del Ministero.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Concorso straordinario bis: Viale Trastevere, il merito non abita più qui ultima modifica: 2023-05-28T04:32:19+02:00 da
di Maria Novella De Luca, la Repubblica, 29.4.2024. Le voci degli studenti: “Chiediamo aiuto”. L’appello…
di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 28.4.2024. Le classi separate del generale Vannacci (imposto…
Informazione scuola, 28.4.2023. GPS 2024, come calcolare il servizio prestato e quindi il punteggio? La…
di Andrea Carli, Il Sole 24 Ore, 26.4.2024. L’istituto di previdenza: «a partire dal 25…
di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Sono numerosi i casi di docenti che…
di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Generale Vannacci: “Ci vogliono classi con caratteristiche…
Leave a Comment