dal blog di Gianfranco Scialpi, 28.8.2023.
Contratto economico 2022-24. Sarà molto difficile firmarlo. Il quadro economico rema contro. I possibili scenari.
Contratto economico 2022-24. Risorse zero
Contratto economico 2022-24. La prospettiva di una sua conclusione (intero comparto pubblico) si allontana. Qualche settimana fa evidenziavo il facile ottimismo dei sindacati, che soddisfatti (si fa per dire) della conclusione del Contratto 2019-21, ora puntavano l’attenzione su quello successivo. “Il loro ragionamento illude, in quanto al momento non ci sono risorse finanziarie già stanziate (leggi di Bilancio 2022 e 23) dalle quali partire per arrivare a circa 90€. Il Governo, se motivato, metterà a disposizione risorse per l’anno 2024, non per quelli precedenti. Queste faranno riferimento al Decreto Legislativo 29/93, solo formalmente abrogato dal D.Lvo 165/01 (art. 70)”
La conferma che l’impresa sarà difficile proviene da G. Giorgetti (Ministro dell’Economia e Finanze) che ha dichiarato sostanzialmente che in cassa ci sono poche risorse e quindi “non si potrà fare tutto“. La priorità, prosegue il Ministro è il rinnovo del taglio del cuneo fiscale Il quotidiano La Repubblica (27 agosto) ha anticipato il possibile scenario “Manovra caccia alle risorse, scure sui contratti“. Impossibile che il Governo intenda investire tutto il tesoretto (20 miliardi) per i contratti pubblici (recupero totale della persita del potere d’acquisto).
L’impresa risulta particolare difficile, in quanto la base di partenza è zero €. Le leggi di Bilancio 2022 e 2023, infatti non prevedono risorse per iol rinnovo dei contratti pubblici.
Quali le prospettive?
Difficile, se non impossibile, ipotizzare una conclusione positiva. Il quadro macroeconomico rema contro. L’inflazione oscilla tra il 5% e l’8%. Il debito è a 145€ e non ultimo il tentativo di convincere la Commissione europea a una finanziaria con un piccolo sforamento.
Sarà un buon risultato un contratto molto risicato. L’ipotesi mediana è la conferma della sola vacanza contrattuale. Lo scenario peggiore è il congelamento totale del contratto con l’indennnita di vacanza.