dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 27.1.2020
Con il precedente Governo e con l’ex Ministro Fioramonti le OO.SS., compresa la FGU- Gilda degli Insegnanti, avevano raggiunto un accordo per la riapertura di una fase contrattuale nuova che portasse finalmente ad una adeguata valorizzazione del lavoro dei docenti e del personale della scuola. Gli stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio 2020 per i rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego risultano ancora oggettivamente insufficienti e ripropongono il problema della divaricazione storica tra le retribuzioni dei docenti e del personale ATA e quelle degli altri comparti del pubblico impiego. Siamo ben lontani dagli aumenti a tre cifre promessi dal Ministro Fioramonti.
La FGU-Gilda degli Insegnanti chiede che il raggiungimento di un aumento della retribuzione dei docenti almeno a tre cifre nette sia l’obiettivo fondamentale del prossimo contratto. Per ottenere ciò e per implementare i fondi necessari, la nostra organizzazione ribadisce che è possibile e necessario utilizzare tutte le risorse presenti nella legge 107/15. In particolare, chiediamo che le risorse del bonus per il merito dei docenti e della Carta del Docente siano utilizzate per gli aumenti stipendiali dei docenti, solo dei docenti essendo risorse loro specificamente dedicate.
Se la parte stipendiale assume una essenziale rilevanza, è opportuno che la contrattazione per il nuovo CCNL definisca tempi diversi sia per la parte economica sia per la parte normativa. Per quest’ultima sono necessari tempi più distesi e una approfondita rilettura delle norme esistenti al fine di evitare contraddittorie interpretazioni che si sono susseguite negli ultimi anni rispetto al dispositivo dei più recenti CCNL (si vedano, per esempio, i contenziosi interpretativi su permessi e ferie). La FGU-Gilda degli Insegnanti ribadisce la sua proposta di istituire un’area di contrattazione specifica per il personale docente che non può essere demansionato a personale impiegatizio. L’area unica di contrattazione in questi decenni ha creato conflitti e tensioni interpretative a fronte di posizioni lavorative oggettivamente diverse e non assimilabili.
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