Contratto mobilità: vittoria di Pirro?

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dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 12.4.2017

– E’ stato chiuso nella tarda serata di ieri il contratto  sulla mobilità. Hanno sottoscritto Confederali e Snals, non la Gilda degli insegnanti che non ha condiviso le modalità dell’utilizzo della chiamata diretta dei docenti nelle operazioni di mobilità.

Gli altri sindacati hanno concordato che il Collegio dei docenti possa esprimere una delibera per individuare i criteri con cui il DS sceglierà gli aspiranti. Il come sembra assai astratto e si teme che il percorso diventi analogo a quello dell’assegnazione del Bonus del merito dello scorso hanno: grande lavoro di elaborazione di principi meticolosamente definiti e poi assegnazione assolutamente discrezionale da parte del DS. Con le incoerenze e lacerazioni che tutti conoscono.

Non c’è stata alcuna discussione in merito alla trasformazione dei 25 mila posti (tanti se ne potrebbero trasformare con 400 milioni di euro) da OF a OD. Il tutto è rinviato ai prossimi incontri sugli organici ma bisogna ricordare che resta ancora da superare la tenace resistenza del MEF che ammette solo 8-10 mila posti. S

Le domande dei docenti dovranno essere inviate tramite Istanze on line dal 13 aprile al 6 maggio. Per gli ATA i termini vanno dal 4 maggio al 24 maggio.

Queste le novità  presenti nel contratto di quest’anno:

  1. deroga al vincolo di permanenza triennale nella provincia di titolarità e nella scuola in cui si è ricevuto l’incarico triennale: tutti i docenti potranno presentare domanda di mobilità sia provinciale che interprovinciale;
  2. domanda unica sia per il trasferimento provinciale che interprovinciale (restano distinte le domande per i passaggi di cattedra/ruolo e si dovranno produrre tante domande quanti sono i passaggi richiesti);
  3. eliminazione della fase comunale e mobilità solo per le fasi  provinciale e interprovinciale;
  4. abrogazione delle preferenze per comuni e distretti;
  5. indicazione di un massimo di 15 preferenze complessive, che potranno comprendere o fino a 15 ambiti oppure un massimo di 5 scuole e un massimo di 10 ambiti;
  6. impossibilità, per i docenti titolari di ambito con incarico triennale, di esprimere l’ambito di titolarità e la scuola in cui si ha l’incarico triennale;
  7. titolarità su scuola per chi ottiene il trasferimento in una delle istituzioni scolastiche espresse nel modulo-domanda; chi invece sarà assegnato su ambito avrà la titolarità su ambito e sarà assegnato per chiamata diretta;
  8. equiparazione, nelle sole domande di mobilità, del servizio pre-ruolo o svolto in altro ruolo al servizio nel ruolo di appartenenza;
  9. organico unico per gli istituti comprensivi comprendenti più plessi anche di comuni diversi e per gli istituti di istruzione superiore con più indirizzi e sedi (ciò vuol dire che nella domanda si potrà indicare non più il codice dei plessi o indirizzi ma il codice della sede di organico; sarà poi il dirigente scolastico ad assegnare i docenti ai plessi in base ai criteri stabiliti dalla contrattazione d’Istituto);
  10. le aliquote destinate alle mobilità territoriale interprovinciale, a quella professionale e alle immissioni in ruolo: alle immissioni in ruolo il 60% dei posti liberi dopo i trasferimenti provinciali; ai trasferimenti interprovinciali andrà il 30% dei posti disponibili dopo i trasferimenti provinciali; ai passaggi di cattedra e di ruolo il 10%.

Da ricordare infine che se tutti i docenti potranno presentare domanda di mobilità, le percentuali e i meccanismi portando risultare assai penalizzanti per numerosi colleghi che difficilmente potranno essere soddisfatti nelle loro richieste.
Ci auguriamo che i nostri timori risultino più pessimisti dei fatti.

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Contratto mobilità: vittoria di Pirro? ultima modifica: 2017-04-12T07:48:14+02:00 da
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