dal blog del maestro Scialpi, 9.5.2017
– Ha dichiarato il Ministro Madia che l’atto di indirizzo all’Aran, necessario per l’apertura delle trattative contrattuali sarà inviato “dopo l’approvazione definitiva dei decreti della riforma della pubblica amministrazione del Consiglio dei ministri, quindi a giugno o comunque prima dell’estate”
Qualche giorno fa il Ministro Fedeli ha auspicato la chiusura del contratto entro l’anno. Subito dopo, la dichiarazione-beffa! ” le figure dei docenti vanno riconosciute economicamente, così come i dirigenti: deve essere una delle professioni più sostenuta e valorizzata”.
I meno informati-non credo che siano tanti- penseranno :” Il nuovo contratto ci darà qualche soldo!”; ” Finalmente dopo otto anni avremo un contratto che riconoscerà economicamente il nostro lavoro”. E qui mi fermo!
Ovviamente queste aspettative sono fondate sul nulla, o quasi. In termini economici, secondo quanto stabilito dalle legge di Stabilità 2016 e 2017 e confermato dall’intesa del 30 novembre 2016, avremo al termine del triennio 2016-2018 50€ netti medi di aumento. Poco più di 15€ l’anno! Con queste cifre, invito il governo a lasciar perdere per evitare di fare l’ennesima brutta figura e allargare la crepa tra la scuola e la politica. Tenetevi pure le risorse! Non cambieranno la vita dei docenti. Semmai daranno un ulteriore colpo alla loro dignità di lavoratori.
Lo chiedo anche a nome del sindacato, incapace di dire di no, battere i pugni sul tavolo e andarsene. Incapace, inoltre, di cogliere le trappole che la controparte mette in campo – l’intenzione di rivedere la legge Brunetta a favore della contrattazione è al momento ferma su un binario morto.
Le alternative all’umiliante contratto sono le seguenti:
Ovviamente si accederà a questi ruoli dopo una serie di esami selettivi, partendo da un punteggio ripartito tra esperienze professionali certificate e titoli culturali. L’inversione non è un errore, perché non considero il titolo di studio pienamente abilitante all’insegnamento, se non supportato dalla passione e dall’intenzione di rimettersi continuamente in gioco.
Il sindacato è disposto a distogliere l’attenzione dal contratto economico indecente e a concentrarsi su questi e altri elementi per ridare dignità al nostro lavoro?
Molti avanzeranno dubbi di sostenibilità economica. Benissimo, allora risparmiateci l’umiliazione di un contratto indecente e abbiate il coraggio di dirci, quale forma-scuola avete in testa, sostitutiva di quella attuale.
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