di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 5.11.2022.
Solo la scuola. Manca un nuovo CCNL dal 2018 e le risorse accantonate nelle precedenti leggi di bilancio disponibili ora sono del tutto insufficienti per ridare dignità ai docenti il cui status professionale è andato sempre più degradandosi
L’ultimo incontro tra nuovo governo e organizzazioni sindacali svoltosi il 3 novembre 2022 rappresenta l’ennesima fase di un a lunghissima trattativa che ha coinvolto almeno quattro ministri e tre governi. L’unico fatto oggettivo è che solo la scuola manca ancora di un nuovo CCNL dal 2018 e che le risorse accantonate nelle precedenti leggi di bilancio disponibili ora sono del tutto insufficienti per ridare dignità ai docenti il cui status professionale è andato sempre più degradandosi. Il Ministro Valditara ha fatto capire che sarà oggetto della legge di bilancio 2023 trovare risorse aggiuntive per il contratto della scuola senza chiarire che fine faranno i più di 300 milioni che sono stati spostati dal merito alle risorse contrattuali dopo lo sciopero generale del 30 di maggio 2022.
Paradossalmente il governo con i provvedimenti del 4 novembre programma un taglio radicale (circa 3 miliardi e mezzo in tre anni) ai ministeri tra i quali uno dei più importanti capitoli di spesa è a capo del Ministero dell’Istruzione e del Merito (d’ora in poi lo chiameremo per semplicità MIM). Da ciò si evince che da una parte si promettono più soldi per gli stipendi, senza alcuna quantificazione reale e senza alcuna definizione funzionale, e dall’altro si provvede a tagliare le risorse dell’istruzione in nome, forse, del decremento demografico, dei progetti di edilizia scolastica legati al PNRR, ecc.
Manca ancora una ipotesi da parte del governo circa il rinnovo contrattuale, già ampiamente scaduto, e manca un atto di indirizzo del nuovo ministro. Non si capisce se i 300 milioni recuperati dallo sciopero del 30 maggio torneranno ad essere dirottati ancora per il cosiddetto “middle management”, collaboratori burocrati della dirigenza scolastica, oppure per implementare i bassissimi stipendi dei docenti del personale ATA.
I sindacati stanno per il momento facendo la parte dei convitati di pietra. Grandi proclami, ma poca mobilitazione, pochissimo coinvolgimento dei lavoratori nel dibattito e nelle proposte. Confidiamo che nei prossimi giorni nelle scuole si riapra un momento di confronto e dibattito in tutte le scuole.
.
.
.
.
.
.
Contratto scuola: ancora tempi incerti ultima modifica: 2022-11-05T21:12:25+01:00 da