di Ciro Agizza, Professionisti Scuola Network, 13.2.2018
PSN ha infatti elaborato in esclusiva una tabella, scaricabile da qui, in cui sono indicati al netto gli arretrati e gli aumenti spettanti ai docenti per ciascun grado scolastico e per ciascun fascia di anzianità evidenziando che gli arretrati netti che saranno percepiti in busta paga andranno tra i 248 e 359 euro per gli insegnanti di infanzia e primaria e tra 271 e 412 euro per i docenti della scuola secondaria di II Grado.
Ma ad essere ancora più ridicoli sono invece gli aumenti netti: se da marzo 2018 i docenti di infanzia e primaria percepiranno un aumento netto sullo stipendio tra 40 e 46 euro e quelli della secondaria di II grado un aumento netto tra 40 e 52 euro, considerando però gli aumenti netti mensili spalmati su tutto il trienni 2016-18 saranno tra 18 e 22,76 euro per insegnanti di infanzia e primaria e tra 18 e circa 26 euro per i docenti di scuola secondaria.
E’ questo dunque l’aumento reale netto mensile che viene accordato nel triennio ai docenti rispetto alle cifre sbandierate da Governo e sindacati visto che le 85 euro lorde, come disposto nelle tabelle allegate al contratto, sono riconosciute solo da marzo 2018 ed assicurate grazie ad un elemento perequativo soltanto fino a dicembre 2018 non avendo copertura completa già a partire dal gennaio 2019.
Per gli anni 2016 e 2017 fino a tutto febbraio 2018 sono invece riconosciuti aumenti ben più bassi: tra i 6,30 e 10,80 euro di aumento lordo mensile per il 2016, tra i 19,20 e i 32,70 euro di aumento lordo mensile per il 2017, arrivando poi agli aumenti promessi solo a partire dal marzo 2018.
E’ proprio grazie a questo meccanismo progressivo che gli arretrati netti in busta paga saranno così magri mettendo dunque in atto una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori che si aspettavano arretrati ben più sostanziosi facendo leva su un aumento medio promesso di almeno 85 euro.
E invece con questo meccanismo truffaldino, oltre a dare ai docenti una mancetta come arretrati, si avranno aumenti medi netti molto inferiori a quelli sbandierati per motivi elettorali.
E senza dimenticare che per la illegittimità costituzionale del blocco stipendiale che i docenti e tutti i dipendenti pubblici hanno subito dal mese di gennaio 2010 ad oggi, avrebbero dovuto avere gli arretrati a partire dal 2010 e non dal 2016 come invece fatto con il contratto appena rinnovato, stimabili in oltre 12.000 euro se si considera che secondo indici Istat FOI da gennaio 2010 ad oggi vi è un incremento del costo della vita del 9,5%). Una stima che porta a cifre simili se si esaminano i rinnovi dei contratti collettivi di svariati settori privati (mai bloccati) in questi ultimi anni, e si considera che le retribuzioni, per loro definizione, devono essere coerenti con il costo della vita.
Di seguito indichiamo le cifre nette per aumenti da marzo 2018 e su tutto il triennio 2016-18 e arretrati che saranno corrisposti agli insegnanti per ciascun grado e anzianità di carriera:
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