di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 10.4.2019
I docenti saranno esclusi dall’applicazione di questa norma, ma non sarà così né per il personale Ata.
Scontro in aula sull’emendamento Toccafondi
Nella giornata del 9 aprile il dibattito alla Camera è stato particolarmente vivace perchè è stato discusso un emendamento del deputato Gabriele Toccafondi (Gruppo Misto) finalizzato ad escludere anche i dirigenti scolastici dai controlli sull’orario.
A dare man forte a Toccafondi sono intervenuti anche esponenti di Forza Italia (Valentina Aprea in particolare) e del Partito democratico (Anna Ascani, Cosimo Maria Ferri e Rosa Maria Di Giorgi): tutti hanno osservato che controllare entrata e uscita dall’ufficio dei dirigenti scolastici è pressoché impossibile soprattutto perchè l’attività lavorativa del dirigente non si limita alla presenza dietro la scrivania. Il dirigente scolastico, infatti, si sposta spesso da un plesso all’altro, mantiene personalmente i contatti con gli amministratori comunali o con i responsabili di altri enti e organismi.
Alla fine, comunque, l’emendamento di Gabriele Toccafondi è stato messo ai voti ed è stato respinto dalla maggioranza (7 deputati del M5S hanno però votato a favore).
Difficile applicare la legge
Mettere in atto le regole previste dalla legge non sarà per nulla semplice: lo stanziameno di 35 milioni di cui parla il provvedimento non saranno certamente sufficienti per installare i rilevatori necessario per controllare la presenza in servizio di tutti i dipendenti pubblici, dirigenti scolastici compresi.
La situazione è stata ben riassunta nel corso del dibattito dal deputato Palmieri di Forza Italia che, in sintesi, ha detto: “Non preoccupiamoci più di tanto, è del tutto evidente che questa disposizione è completamente inattuabile; oltretutto la legge prevede un decreto ministeriale applicativo ed è evidente che il decreto non ci sarà e tutto continuerà come prima”.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.