dal blog di Gianfranco Scialpi, 9.3.2020
– Coronavirus, il Miur molto attivo in questo momento, detta le linee della didattica a distanza –
Coronavirus, la nota 8 marzo 2020 definisce le linee della didattica a distanza. Non può essere assimilata al semplice deposito. Chiarimento necessario, non ovvio. Probabilmente esistono delle attività che vanno in tal senso.
Coronavirus, le indicazioni del Miur (didattica a distanza)
Coronavirus, va dato atto al Miur della significativa presenza nella questione del Coronavirus. Ha messo a disposizione una serie di materiali. Questi vanno dai provevdimenti legislativi e amministrativi , alle faq, alle indicazioni sulla didattica a distanza…
Ottimo l’approccio!
Qui vorrei soffermarmi sulla nota dell’ 8 marzo 2020. Nella parte dedicata alla didattica a distanza si legge:” Il protrarsi della situazione comporta la necessità di attivare la didattica a distanza, al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione. Le strutture del Ministero sono a disposizione per il necessario aiuto. Le istituzioni scolastiche e i loro docenti stanno intraprendendo una varietà di iniziative, che vanno dalla mera trasmissione di materiali (da abbandonarsi progressivamente, in quanto non assimilabile alla didattica a distanza), alla registrazione delle lezioni, all’utilizzo di piattaforme per la didattica a distanza, presso l’istituzione scolastica, presso il domicilio o altre strutture. Ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica è, di per sé, utile. Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza. Va, peraltro, esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.
La didattica a distanza non è un deposito di materiali
La didattica a distanza non è identificabile con la semplice trasmissione del materiale. Occorre integrare questa modalità molto semplice che risponde solo al rinforzo di conoscenze e capacità già acquisite.
La vera sfida è organizzare nuovi contenuti virtualmente. In altri termini organizzare lezioni virtuali che siano efficaci dal punto di vista dell’apprendimento, attraverso l’intermediazione del digitale. E’ una nuova modalità! Soprattutto per molti docenti sostenitori della funzione facilitante della prossimità fisica. Nel web una riflessione di un docente è divenuta virale. Scrive” non si può insegnare a distanza. Ripetete con me. Non si può. Insegnare. A distanza. Istruire, sì. Inoltrare informazioni, certo. Trasmettere nozioni, anche. Ma insegnare è un’altra cosa.”
Quindi? Rimaniamo fermi? Non credo che questa sia la scelta giusta. I ragazzi hanno il diritto all’istruzione e noi rappresentanti della Repubblica dobbiamo rimuovere gli ostacoli o attivare soluzioni (art. 2 e 3 Costituzione) per insegnare.
La didattica a distanza un terreno nuovo e ambiente stimolante
Quindi in questo periodo occorre sperimentare modalità comunicative motivanti e facilitanti l’apprendimento con il supporto di videoconferenze, file audio/video, materiale interattivo… per replicare in un contesto praticamente inesplorato per molti docenti la dimensione calda della relazione, che ha sempre caratterizzato le nostre aule.
Non ci sono alternative!
L’imprevedibilità degli eventi (v. Coronavirus) rimanda all’impossibilità dell’uomo di dominare la storia attravers la tecnica (razionalità calcolante). Da questa considerazione è nato il filone filosofico del pensiero debole (G. Vattimo).
Il Coronavirus ha sbaragliato ogni previsione e accellerato processi solo timidamente avviati, come l’uso didattico del digitale a scuola. E’ essenziale anche in questi momenti che l’apporto della tecnologia rimanga un mezzo per favorire la formazione dell’uomo e del cittadino che non può identificarsi con la trasmissione passiva di contenuti.
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