di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 21.12.2021.
In manovra anche il riordino della disciplina dei tirocini, risorse in più per le paritarie e per il supporto psicologico. Novità anche per università e ricercatori.
Nuovi incentivi per spingere l’apprendistato “duale”, nuove linee guida sui tirocini (in chiave anti abusi), oltre 120 milioni per estendere anche per i prossimi due anni scolastici l’assegnazione di presidi e Dsga a scuole con almeno 500 studenti, 300 per quelle ubicati in piccole isole e comuni montani. E ancora: proroga fino a giugno anche dell’organico Covid Ata, fondi per le retribuzioni dei presidi, interventi ad hoc su università e ricercatori. È abbastanza nutrito il pacchetto di novità in arrivo per scuola, università e ricerca. Ecco le misure principali
La manovra stanzia oltre 120 milioni per estendere anche per i prossimi due anni scolastici l’assegnazione di presidi e Dsga a scuole con almeno 500 studenti, 300 per quelle ubicati in piccole isole e comuni montane.
Sempre in tema di isole minori, annuncia la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, è stato approvato l’emendamento per l’attribuzione di un’indennità da sede disagiata per i docenti assegnati nelle piccole isole, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per il 2022 in una sezione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
Da segnalare poi l’approvazione dell’emendamento M5S che autorizza il ministero dell’Istruzione ad assumere il personale ex lsu per servizi di pulizia e igienizzazione degli ambienti scolastici.
Via libera a sgravi al 100% nei primi tre anni per i datori di lavoro che stipulano contratti di apprendistato nel 2022 e che hanno meno di 9 dipendenti: lo prevede un emendamento alla manovra concordato fra maggioranza e governo. La misura riguarda i contratti di primo livello per ottenere la qualifica e il diploma professionale, il diploma delle superiori e il certificato di specializzazione tecnica superiore. Le risorse sono pari a 1,2 milioni nel 2022, 2,9 milioni nel 2023, 4 milioni nel 2024.
Nella manovra spunta anche il riordino della disciplina dei tirocini. Il tirocinio, viene evidenziato, è un percorso formativo di alternanza tra studio e lavoro, finalizzato all’orientamento e alla formazione professionale, anche per migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Qualora sia funzionale al conseguimento di un tìtolo di studio formalmente riconosciuto, il tirocinio si definisce curriculare. Entro 180 giorni, governo e regioni devono arrivare a un accordo su linee guida condivisa sui tirocini non curriculari, prevedendo, tra l’altro, una congrua indennità di partecipazione, la fissazione di una durata massima, comprensiva di eventuali rinnovi, e limiti numeri di tirocini attivabili in relazione alla dimensione d’impresa. La mancata corresponsione dell’indennità comporta a carico del trasgressore l’erogazione di una sanzione amministrativa il cui ammontare è proporzionato alla gravità dell’illecito commesso, in misura variabile da un minimo di 1000 euro a un massimo di 6000 euro.
Il Fun, il fondo per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato, è incrementato di ulteriori 8,3 milioni per il 2022 e 25, al lordo degli oneri a carico dello Stato, per l’anno 2023. I predetti importi sono destinati alla retribuzione di posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici
Altri 100 milioni vengono stanziati in manovra per consentire la proroga fino a giugno degli incarichi temporanei del personale Ata della scuola legati all’emergenza Covid. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra depositato in commissione Bilancio del Senato. Risorse che si sommano ai 300 milioni previsti dal testo originario del Ddl di bilancio che aveva disposto lo stesso prolungamento per i docenti. Secondo la relazione tecnica allegata all’emendamento i 100 milioni aggiuntivi per gli Ata consente di coprire nel periodo da gennaio a giugno 2022 circa 7800 contratti a tempo determinato per i collaboratori scolastici, visto il costo medio mensile lordo di circa 2.115,65 euro per ogni contratto.
Dallo stesso emendamento governativo arriva una buona notizie anche per le scuole paritarie. Grazie ai 20 milioni, anche stavolta aggiuntivi, reperiti dall’esecutivo. I criteri di ripartizione del “contributo aggiuntivo” saranno definiti da un decreto del ministero dell’Istruzione da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore della manovra. Cioè entro fine gennaio.
Si prevedono ulteriori 60 milioni per la valorizzazione della professione docente. Una voce già presente nel disegno di legge di bilancio con 230 milioni. La dote complessiva sale così a 290: risorse da utilizzare per portare oltre l’asticella dei 100 euro gli aumenti in busta paga degli insegnanti con il prossimo rinnovo del contratto. Contestualmente scompare il riferimento alla «dedizione» del corpo docente da premiare tanto criticata dai sindacati. Le risorse potranno ora essere spalmate “a pioggia”.
Più fondi per supportare il personale delle istituzioni scolastiche statali, gli studenti e le famiglie attraverso servizi professionali per l’assistenza e il supporto psicologici in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Al fine della prevenzione e del contrasto del fenomeno del cyberbullismo, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti degli alunni delle scuole di ogni grado e ordine, è istituito il Fondo permanente per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Il Fondo è istituito presso il ministero dell’Istruzione con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2022.
Con un altro correttivo riformulato sempre dai relatori con la supervisione del Mur, si prova a risolvere il nodo del regime fiscale riconosciuto ai ricercatori e docenti impatriati che hanno beneficiato dell’Irpef al 10% per 5 anni. Al momento lo stesso sgravio quinquennale è prorogato, ai fini del loro radicamento in Italia, solo per chi è tornato da noi dopo il 2020 e ha in Italia casa o figli. Con la norma proposta si riconosce lo stesso beneficio, previsto peraltro per la generalità dei lavoratori impatriati, anche a chi è rientrato prima di quella data (circa 990 “cervelli). Fermo restando che per usufruire del regime agevolato bisognerà versare un “obolo” del 5 o del 10% (a seconda dei requisiti) del reddito degli anni precedenti il rientro.
Per sostenere le attività sportive universitarie e la gestione delle strutture e degli impianti per la pratica dello sport nelle università la dotazione finanziarla è integrata di 2 milioni di euro per il 2022 e 3 milioni di euro per il 2023
Arrivano altre risorse economiche per sostenere gli studenti fuori sede che hanno un Isee sotto i 20mila euro, infatti viene incrementato di 2 milioni di euro per il 2022 il fondo di finanziamento ordinario delle università. La somma potrà dare sostegno anche per l’acquisto di dispositivi di connessione dati di rete personale o domestica, anche tramite telefonia mobile. È quanto prevede un emendamento alla manovra, che è stato riformulato dopo il negoziato tra maggioranza e governo.
Al “Fondo perequativo a sostegno delle università non statali legalmente riconosciute dei Mezzogiorno” sono assegnati 8 milioni dì euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.
Un milione di euro nel 2022 per le università per istituire un fondo per la diffusione della cultura della legalità. Lo prevede un emendamento riformulato dopo l’accordo maggioranza-governo. Un decreto del ministro dell’Università e della Ricerca fisserà i criteri delle attività finanziabili, e verrà poi emanato un bando per ripartire le risorse.
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