Ddl Scuola, Mauro e Di Maggio lasciano la maggioranza. Si riduce a nove lo scarto

 La Tecnica della scuola   Mercoledì, 03 Giugno 2015.   

Piccolo “terremoto” in casa dei Popolari per l’Italia e la nascita del gruppo dei fittiani, il neonato Riformisti e conservatori, che ridisegnano i contorni della maggioranza a Palazzo Madama, che registra l’uscita di due senatori, con la conseguente riduzione dello “scarto” rispetto all’opposizione, a 9 senatori.

Problemi all’orizzonte per il governo Renzi? Piccolo “terremoto” in casa dei Popolari per l’Italia e la nascita del gruppo dei fittiani, il neonato Riformisti e conservatori, che ridisegnano i contorni della maggioranza a Palazzo Madama, che registra l’uscita di due senatori, con la conseguente riduzione dello “scarto” rispetto all’opposizione, a 9 senatori.

Una differenza poco rassicurante alla luce della riforma costituzionale che tornerà al Senato in terza lettura prima della pausa estiva e soprattutto al via libera alla riforma della scuola. Un conto che comunque, per essere incisivo, dovrà tener conto degli effetti finali del confronto fra Renzi e la minoranza interna del Pd. Al momento c’è da registrare l’annuncio diffuso al termine del direttivo nazionale del partito, dell’uscita dei Popolari per l’Italia dalla maggioranza che sostiene il governo Renzi.

Al Senato i parlamentari Pi erano Mario Mauro, Tito Di Maggio e Angela D’Onghia, sottosegretario all’Istruzione. L’annuncio della costituzione di Riformisti e conservatori ha reso pubblico che tra i 12 senatori del nuovo gruppo figura anche Tito Di Maggio. A scanso di equivoci il sottosegretario D’Onghia ha subito diffuso un comunicato con cui annuncia le proprie dimissioni dai Popolari per l’Italia e l’intenzione di restare al governo. Dal canto suo, Mario Mauro, con il comunicato al termine del direttivo del partito, ha certificato la sua decisione di uscire dalla maggioranza. Resterà in Gal, ma voterà con l’opposizione.

Rispetto a prima, dunque, sono solo due i senatori che assottogliano le fila della maggioranza. Anche se a dire il vero Tito Di Maggio, che è membro della commissione Istruzione, in quest’ultimo caso, almeno finora, come supplente della D’Onghia, non ha mai partecipato alle votazioni.

Per quanto riguarda dunque la situazione a Palazzo Madama per la maggioranza non cambia molto. Ha osservato il vicepresidente del gruppo Pd del Senato, Giorgio Tonini: “Capiamo che sul Senato si concentrino le attenzioni dei commentatori, visti i rapporti numerici tra maggioranza e opposizione. Ma vorrei ricordare a tutti che da settimane i senatori Mauro e Di Maggio votano con l’opposizione e non sostengono pià la maggioranza. E Angela D’Onghia ha annunciato che resta al governo e nella maggioranza. I numeri al Senato non cambiano”. Gli fa fatto eco il capogruppo, Luigi Zanda: “Molto rumore per nulla”.

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Gilda Venezia

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