Insegnanti

Decreto Salvainfrazioni: luci e ombre, ma sicuramente una bella fregatura per i neo assunti

inviato da Alvise Vianello, 18.6.2023.

Decreto Salvainfrazioni:  per i docenti neo assunti si  aprono prospettive inquietanti.

Si modifica il sistema di ricostruzione di carriera in atto, con una chiara disparità di trattamento. Carta del docente: restano fuori i docenti assunti a tempo determinato fino al 30 giugno e per periodi inferiori. 

Il 7 giugno il Consiglio dei Ministri ha emanato il cosiddetto “Decreto salvainfrazioni” finalizzato ad evitare possibili infrazioni in ottemperanza della normativa europea e delle varie e contradditorie sentenze della magistratura. Due sono provvedimenti che interessano i docenti. Uno sembrerebbe positivo e riguarda la carta del docente.
Dopo la valanga di ricorsi fatti dai precari esclusi dai benefici della carta del docente il governo ha deciso di riconoscere la possibilità di avvalersi della carta del docente solo ai docenti assunti a tempo determinato con contratto fino al 31 agosto con un investimento aggiuntivo di 10 milioni di euro. Il problema è che restano fuori i docenti assunti a tempo determinato fino al 30 giugno e per periodi inferiori.
Di fatto colleghe e colleghi, che avevano fatto anch’essi ricorso, restano penalizzati pur facendo lo stesso mestiere dei docenti di ruolo o dei colleghi precari assunti su posto vacante. Vediamo se in fase di discussione parlamentare ci saranno correttivi atti ad evitare le evidenti disparità di trattamento fatto stante che l’emolumento deve essere parametrato ai giorni di supplenza svolti nell’anno scolastico.

La vera fregatura spetta invece ai docenti che saranno immessi in ruolo a partire dal primo settembre 2022.
Mentre per tutti gli altri il calcolo degli anni pre-ruolo prevedeva il riconoscimento integrale dei primi quattro anni e per gli altri solo per i due terzi, per i neoassunti si calcoleranno solo i giorni di servizio effettivo. In concreto si modifica l’ art.485 del Testo unico del 1994, ma si prevede anche l’abrogazione del criterio fissato dall’art. 489 del T.U. del 1994, come integrato dall’art. 11, comma 14, della l. n. 124 del 1999, in virtù del quale per la valutabilità del servizio di insegnamento come anno scolastico intero, è sufficiente aver raggiunto un minimo di 180 giorni di servizio, o aver prestato servizio ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
Si tratta di una radicale modifica del sistema di ricostruzione di carriera in atto vigente che definisce una chiara disparità di trattamento nella ricostruzione di carriera, con effetti giuridici ed economici negativi non irrilevanti, tra i neo assunti dal 2022 e gli altri docenti. Saranno penalizzati soprattutto i docenti con diversi anni di preruolo.
Ma c’è un rischio occulto. Se passa il principio del conteggio dei periodi di servizio svolti effettivamente  è possibile un domani che con effetto domino si ritocchino tutti i sistemi di valutazione degli anni di servizio anche ai fini delle graduatorie per le supplenze e non solo.
Sarebbe un disastro.

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Decreto Salvainfrazioni: luci e ombre, ma sicuramente una bella fregatura per i neo assunti ultima modifica: 2023-06-18T04:15:25+02:00 da

Gilda Venezia

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