Didattica a distanza, è un laboratorio costituzionale

di Gianfranco Scialpi, Scuola in Forma, 24.3.2020

– Didattica a distanza, una pratica di nicchia divenuta improvvisamente popolare. Prevedibile la contrapposizione  tra i sostenitori e i contrari. Al momento attuale non ci sono alternative valide. Con tutti i “ma” è la migliore risposta al diritto allo studio. Occorre individuare, però soluzioni  “calde” ed emotive.

Didattica a distanza, una pratica

Didattica a distanza è la nuova carta d’identità della scuola, che sta vivendo il dramma imposto da un microrganismo. Fino a qualche settimana fa era una pratica di nicchia, portata avanti da un  numero limitato di docenti. Il Coronavirus ha favorito uno scioccante cambiamento. Ha costretto le scuole ad adeguarsi per l’assenza di alternative!
Le percentuali confermano questa diffusione esponenziale delle lezioni online. Secondo i primi risultati (si legga anche il contributo di C. Scalia) monitoraggio lanciato dal Miur e pubblicati dal Sole 24 Ore “emerge infatti che l’82% degli istituti si è cimentata con le lezioni online solo dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus. A fronte del 18% che lo aveva già fatto in passato.

L’emergenza coronavirus ha confermato l’esistenza di posizioni diverse

L’emergenza ha fatto emergere la contrapposizione tra i favorevoli e i detrattori. Tra i primi ci sono molti docenti che non hanno nessuna intenzione di buttare alle ortiche la trasmissione dei saperi visu de visu. Il loro impegno è finalizzato a individuare didattiche ibride (off/online),consapevoli che molte sono le resistenze culturali, i pregiudizi da azzerare (supponenza rispetto al digitale…). L’elenco si conclude con  l’impegno a risolvere  problemi (attenzione e coinvolgimento degli allievi, valutazione) in scenari ancora inesplorati.
Dall’altra parte ci sono i detrattori con alcune ragioni. Mi riferisco ad esempio all’impreparazione tecnologica dell’utenza. Tra questi sono presenti anche i rispettosi delle norme contrattuali. In sostanza essi sostengono la non obbligatorietà della didattica a distanza, perché non prevista dal contratto. E questo ha fatto salire di livello la contrapposizione che  vede  la norma  opposta all’etica professionale.
L’ultima critica è l’evidente difficoltà del digitale a trasmettere sensazioni, emozioni…

La didattica a distanza si avvicina alla Costituzione

Come scrivevo sopra, l’emergenza non propone alternative alla didattica a distanza. E’ innegabile che  la trasmissione di compiti agli allievi, attraverso diverse applicazioni è anni luce lontana, rispetto al quotidiano fare scuola ante Coronavirus. Rappresenta una modalità “priva di elementi che possano sollecitare l’apprendimento” (Nota 388/20).
E se questo è significativamente limitato allora si è distanti dal dettato costituzionale che abbina lo status giuridico del bambino e del ragazzo con il diritto allo studio (art 2, 3,34). Il ripasso, il potenziamento dei contenuti non possono essere giustificati per un periodo lungo, come sembra quello attuale.Tutte le ipotesi convergono per una conclusione non a breve dell’emergenza. Comunque, ipotizzando la riapertura delle scuole subito dopo Pasqua, saranno passati quaranta giorni dalla prima chiusura. Tanti, troppi per un ripasso.

Il pensiero resiliente ci viene in aiuto

Applicando la resilienza è necessario trasformare  l’attuale situazione drammatica in opportunità e sviluppi positivi. L’entrata a gamba tesa della didattica a distanza rappresenta un laboratorio di idee, sperimentazioni che sicuramente servirà, dopo la fine dell’emergenza, per una elaborazione dal basso di una progettazione ibrida (offline e online), dove il digitale sarà uscito dalla sua condizione di subalternità rispetto alla tradizione.
Il Coronavirus ha imposto un’accelerazione al processo di contaminazione, che probabilmente porterà allo scenario ipotizzato dal filosofo L. Floridi di un progressivo assorbimento del reale ad opera del virtuale (onlife).

Un problema da risolvere sarà la comunicazione senza il corpo

Dovranno essere individuate  forme di comunicazione, di relazione senza il corpo reale o intenzionalmente alterato (avatar, dati modificati…).
Anche in questo la sperimentazione della didattica a distanza  costituisce un laboratorio di ipotesi e soluzioni, indispensabili quando si tratta con gli allievi più piccoli dove le emozioni e i sentimenti rappresentano dei facilitatori dell’apprendimento. La didattica a distanza può favorire un livello emozionale, oggi basic, domani maggiormente determinante, attraverso l’utilizzo delle emoticon, della voce appassionata del docente, delle iperboli, delle videoconferenze… Senza dimenticare  l’apertura al Web formativo costituito dalla condivisione di idee, di soluzioni tra soggetti, gruppi  e Istituti lontani fisicamente.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 

Didattica a distanza, è un laboratorio costituzionale ultima modifica: 2020-03-25T05:27:44+01:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

Concorso docenti 2024, un altro centinaio di rinunce di commissari rallenta lo svolgimento

Tuttoscuola, 14.5.2024. Sembra inarrestabile la fuga dalle commissioni esaminatrici dell’attuale concorso docenti 2024, probabilmente a…

12 ore fa

UAT di Venezia – Pubblicazione Organico di Diritto a.s. 2024-2025

USR  per il Veneto, Ufficio I, A.T. di Venezia,  15.5.2024.   Anno scolastico 2024 –…

13 ore fa

L’importanza dei diplomati negli istituti tecnici e professionali per l’economia italiana

Informazione scuola, 14.5.2024. Gli studenti diplomati negli istituti tecnici e professionali rappresentano una risorsa per…

13 ore fa

Spesi 3 miliardi su 20: il Pnrr scuola arranca. “Rischia di essere un’occasione persa”

di Ilaria Venturi, la Repubblica, 14.5.2024. La fotografia delle fondazioni Agnelli e Astrid. I ritardi e…

14 ore fa

Docenti neoassunti, chiarimenti sulle ore di formazione PNRR

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 14.5.2024. Ore di formazione PNRR: se non…

14 ore fa

Inclusione scolastica, normativa e giurisprudenza

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 14.5.2024. Se è facile parlare di inclusione…

14 ore fa