Didattica a distanza: il pericolo del grande fratello

di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 23.3.2020

– L’introduzione di forme di didattica a distanza (DAD) nella situazione emergenziale del COVID19 apre la necessità di riflettere sui pericoli che si stanno correndo all’interno di un sistema di comunicazione globale gestito dalle grandi multinazionali.

Nelle indicazioni sulla DAD date dal Ministero dell’Istruzione si fa infatti riferimento all’utilizzo di piattaforme digitali di proprietà di grandi imprese private (ad es. Google e Microsoft) che diventano non solo veicoli di interazione comunicativa tra docenti e discenti, ma anche collettori di una serie sterminata di informazioni sensibili e riservate.

Gravissimo è il fatto che negli ultimi trent’anni i tanti governi e i vari Ministri dell’Istruzione abbiano scelto di non investire nel campo del digitale proprietario dello Stato delegando le imprese private alla gestione di tutti i processi informativi per il funzionamento delle forme di interazione digitale nelle scuole. Si veda l’esempio dei registri elettronici gestiti da Argo S.r.l. o da Gruppo Spaggiari Spa. Una mole di dati sensibili è gestita dai privati che rispondono all’Amministrazione solo nei termini dei contratti privati di appalto del servizio.

Ma, se nel caso del registro elettronico esistono almeno forme di controllo contrattuale, quando si parla di piattaforme digitali si tratta di libero mercato privo di effettivo controllo e partecipazione dello Stato e dei ministeri coinvolti. Alcuni parlano di  “subordinazione delle istituzioni pubbliche alle piattaforme del capitalismo di sorveglianza, ulteriormente glorificata in forma ipocritamente solidale sulle pagine istituzionali e già attive in molte scuole (in particolare le varie filiazioni scolastiche di Google)” – iniziativa del CIDI.

Il problema è concreto. Dall’esperienza di questi giorni si dovrebbe aprire un dibattito serio per imporre all’Amministrazione Pubblica forme di creazione di piattaforme partecipate e pubbliche gestite democraticamente, con modalità open source per alcuni settori specifici. Uno di questi potrebbe essere quello della didattica a distanza e dell’archiviazione delle buone pratiche digitali organizzate dalle migliaia di insegnanti italiani. Si investano risorse importanti su questo settore.

Google è già ora il grande fratello che controlla tutto e tutti. Non vorremmo che diventasse il grande Docente.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Didattica a distanza: il pericolo del grande fratello ultima modifica: 2020-03-23T14:49:11+01:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

Concorso docenti 2024, un altro centinaio di rinunce di commissari rallenta lo svolgimento

Tuttoscuola, 14.5.2024. Sembra inarrestabile la fuga dalle commissioni esaminatrici dell’attuale concorso docenti 2024, probabilmente a…

2 ore fa

L’importanza dei diplomati negli istituti tecnici e professionali per l’economia italiana

Informazione scuola, 14.5.2024. Gli studenti diplomati negli istituti tecnici e professionali rappresentano una risorsa per…

3 ore fa

Spesi 3 miliardi su 20: il Pnrr scuola arranca. “Rischia di essere un’occasione persa”

di Ilaria Venturi, la Repubblica, 14.5.2024. La fotografia delle fondazioni Agnelli e Astrid. I ritardi e…

4 ore fa

Docenti neoassunti, chiarimenti sulle ore di formazione PNRR

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 14.5.2024. Ore di formazione PNRR: se non…

4 ore fa

Inclusione scolastica, normativa e giurisprudenza

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 14.5.2024. Se è facile parlare di inclusione…

4 ore fa

Esiti mobilità docenti 2024, fasi e continuità di servizio

La Tecnica della scuola, 14.5.2024. Manca poco per conoscere gli esiti della mobilità 2024/2025. Nella…

4 ore fa