Didattica online, bocciata (per ora): mancano strumenti, connessione e familiarità con la tecnologia

di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 20.3.2020

La didattica a distanza, al momento, non soddisfa i docenti chiamati ad usarla in questo periodo di scuole chiuse.
E’ l’esito del sondaggio che ha condotto La Tecnica della Scuola sulla propria pagina Facebook che aveva lo scopo di conoscere quale fosse il livello di soddisfazione degli utenti impegnati in questo periodo in classi virtuali e video chiamate.

Didattica a distanza: quali problemi?

Secondo il risultato del sondaggio, a cui hanno risposto quasi 1200 utenti, il 71% ritiene di non essere soddisfatto delle attività online condotte fino ad ora, contro il restante 29% di utenti che invece ritengono positive le lezioni a distanza a causa della sospensione delle attività didattiche.

Per quanto riguarda questo secondo caso, alcuni hanno commentato: “Mi trovavo già a mio agio prima, ora grazie alla frequenza di corsi on line sono contenta. Sto addestrando anche gli studenti più dinosauri. Insegno alle superiori“. Oppure: “Si. Sono molto soddisfatto. Aggiungo che ero già formato e dotato dei dispositivi necessari…..mi sembra inutile precisare che è molto meglio andare a scuola!!!“.

Di diverso tenore, ovviamente, i commenti relativi agli utenti non soddisfatti. Ed in questo caso, i motivi sono molteplici: “Grandi difficoltà alla primaria o per mancanza di mezzi tecnologici adeguati in dotazione alle famiglie, per scarsa dimestichezza con le tecnologie da parte di alcune famiglie, al netto del fatto che i bambini poco seguiti in tempi normali lo sono ancora di più oggi. A questo punto potremo solo riconfermare i voti del primo quadrimestre“. “La connessione sempre scarsa..è difficile andare di pari passo….ci ritroviamo a fare esercizi e compiti da soli appena la.connessione si stabilizza…i genitori che lavorano… x noi è un inferno…..aiutateci.” Ancora, un lettore spiega: “Per niente. Risultati scarsi per quanto mi riguarda. Io sto in un liceo artistico e i ragazzi non rispondono quasi per niente alla materia di indirizzo… sono passati 12-13 giorni da quando abbiamo iniziato e la partecipazione purtroppo è davvero molto scarsa, soprattutto per quanto riguarda il triennio“. “Il problema è che i ragazzi in grande parte non rispondono e i genitori non ci danno una mano“.

In mezzo ai tantissimi commenti, ci sono anche posizioni “moderate“: “Io credo che la didattica a distanza la dobbiamo considerare per quello che è, una soluzione provvisoria in un caso di emergenza! Usiamola nel migliore modo possibile, ma senza pompare questa attività come se fosse magica, e bisogna capire che alla Primaria è ancora più difficile interagire a distanza, perché occorre la collaborazione attiva di tutte le famiglie!

Sono tanti i problemi e le perplessità emerse in questo sondaggio, ma senza dubbio le difficoltà principali sembrano essere proprio il gap tecnologico delle famiglie, sia dal punto di vista della strumentazione, sia dal punto di vista della formazione e familiarità con i mezzi.

Esistono alcuni possibili rimedi per quanto riguarda i problemi di connessione: abbiamo già parlato della solidarietà digitale, un piccolo aiuto per docenti e studenti può essere dato infatti, dal sito www.solidarietadigitale.gov.it, il sito attivo dai primi di marzo realizzato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione. Imprese e associazioni hanno messo e metteranno a disposizione servizi gratuiti.

E’ chiaro che non si esauriranno i problemi in toto. L’impressione è che questa emergenza abbia scoperchiato delle lacune presenti da sempre ma che in poche occasioni si erano manifestate in modo talmente palese. Ma siamo in emergenza e quindi, bisogna stringere i denti e provare a superare le difficoltà.

 

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Didattica online, bocciata (per ora): mancano strumenti, connessione e familiarità con la tecnologia ultima modifica: 2020-03-20T21:21:54+01:00 da
Gilda Venezia

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