di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 10.3.2018
– All’indomani della bomba scagliata dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, i diplomati magistrale hanno iniziato proteste e ricerca di soluzioni. Gli insegnanti, infatti, rischiano molto e all’inizio del prossimo anno scolastico potrebbero ritrovarsi fuori dalle GaE e retrocessi in seconda fascia delle graduatorie d’istituto. Non solo: tutti gli assunti in ruolo con riserva potrebbero essere “licenziati”, in moltissimi casi, anche dopo aver concluso l’anno di prova.
Le maestre parlano con gli enti locali
Lo abbiamo scritto già in altre occasioni: i vari coordinamenti di diplomati magistrale, in attesa del parere dell’Avvocatura di Stato, che dovrebbe arrivare il prossimo 23 marzo, stanno affrontando la questione con gli enti locali. Cristina Grieco, ad esempio, assessore all’istruzione della Regione Toscana e coordinatrice della Nona commissione della Conferenza delle Regioni, ha scritto al ministero dell’Istruzione: l’obiettivo, si legge nella missiva, è “sollecitare un confronto urgente con le medesime Regioni offrendo collaborazione e disponibilità a trovare le soluzioni possibili e condivise”.
Infatti, a tal proposito c’è stata un’azione, proveniente da Lucca, che vede da un lato l’impegno istituzionale della Prefettura, nella persona di Maria Laura Simonetti che segnala al Governo centrale la situazione dei docenti precari delle scuole primarie e dell’infanzia del territorio e, dall’altro, l’azione politica del presidente della Provincia Luca Menesini , che si fa portavoce del malcontento che riguarda circa 633 maestri precari abilitati coinvolti in provincia di Lucca, esclusi dalle graduatorie per l’immissione in ruolo.
Secondo i docenti, la questione risulta fortemente discriminante per tutti gli insegnanti in Italia, senza contare l’aspetto della continuità didattica delle classi in un corso di studi fondamentale per la crescita dei bambini.
Tra i rischi evidenziati dalla delegazione di maestri, come segnalato da La Nazione, quello di una precarizzazione senza limiti di sorta per l’inaccessibilità di accesso al ruolo a tempo indeterminato.
Non c’è molta fiducia nel pronunciamento dell’Avvocatura di Stato.
Il presidente Menesini ha ricordato che è già stata presentata una mozione sull’argomento firmata dal capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Nicola Boggi che sarà discussa nella prossima seduta consiliare a Palazzo Ducale. Un documento che, una volta approvato com’è auspicabile, sarà inviato a tutti i Comuni del territorio affinché venga discusso nei rispettivi consigli comunali.
Cresce l’attesa
Il ministero dell’Istruzione, come sappiamo, ha “congelato” qualsiasi decisione. Nel frattempo, coloro che hanno sottoscritto una supplenza annuale o sino alla fine dell’anno scolastico possono stare tranquilli: la porteranno sicuramente a termine.
Così come gli assunti in ruolo con riserva. La domanda è: cosa accadrà dopo il 23 marzo? Potranno avere una qualche rilevanza le azioni intraprese dagli Enti locali, come in Toscana?
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