di Linda Tramontano, Professionisti Scuola Network, 22.10.2019
– Sono molti i docenti che anelano ad andare ad insegnare all’estero, la possibilità di confrontarsi con altri contesti e poter arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale, motiva molti di essi ad orientarsi verso questa possibilità.
Di seguito riassumiamo quali sono le diverse possibilità per lavorare come insegnante in Europa e nel mondo.
LA LEGGE: decreto MIUR -MAECI (Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione) N.634 del 2 ottobre 2018 stabilisce i requisiti professionali dei DS, dei docenti e degli ATA da inviare all’estero.
REQUISITI: contratto a tempo indeterminato e 3 anni di servizio effettivo, dopo il periodo di prova, nel ruolo di appartenenza;
- avere una certificazione linguistica non inferiore al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) per le aree linguistiche: inglese, francese, tedesco e spagnolo – la laurea magistrale in lingua è considerata corrispondente al livello C1;
- aver partecipato ad almeno un’attività formativa della durata non inferiore a 25 ore, organizzata da soggetti accreditati dal MIUR ai sensi della direttiva 170 del 21 marzo 2016, su tematiche afferenti all’intercultura o all’internazionalizzazione (e al management per i dirigenti scolastici);
- per le attività di sostegno, i docenti devono essere provvisti del titolo di specializzazione.
FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO DA DESTINARE ALL’ESTERO: formazionepropedeutica attraverso l’impiego di risorse digitali e di una piattaforma on-line predisposta dall’Indire, sulla base delle indicazioni fornite dal Miur e dal Meaci, e ha una durata di almeno 12 ore. Le scuole statali all’estero svolgono da parte loro attività di formazione sia in ingresso che in servizio secondo le priorità indicate dal Piano nazionale di formazione e in base alle esigenze formative specifiche delle realtà locali.
DURATA DEL PERIODO DI SERVIZIO ALL’ESTERO: la durata non può essere superiore a 2 periodi di 6 anni ciascuno intervallati da un periodo di almeno 6 anni di effettivo servizio prestato nelle scuole Italiane (‘articolo 21 del D.lgs. n°64 del 13 aprile 2017). L’interruzione del servizio all’estero, può avvenire per esigente del sistema scolastico nazionale o per inidoneità da parte del personale interessato. Il rientro invece. deve avvenire previa istanza da produrre in forma cartacea all’URS della provincia scelta per il rientro almeno 15 giorni prima del termine ultimo per la comunicazione delle domande a SIDI per il proprio ruolo ai fini dell’assegnazione della scuola di titolarità prima delle operazioni di mobilità.
STIPENDIO: Stipendio mensile e indennità di sede, che varia secondo il Paese ospitante. Il servizio prestato all’estero viene calcolato il doppio i primi due anni e per i successivi con l’aumento di un terzo per i successivi D. lgs. 16 aprile 1994, n. 297.
Quali sono i profili di accesso per insegnare all’estero?
Assistente di lingua italiana: Riservato a coloro che non hanno compiuto 30 anni, essere iscritti almeno al terzo anno presso l’università di Lingue e culture moderne, Lettere o Scienze della mediazione linguistica. Aver conseguito Laurea in Lingue e letterature straniere moderne, Lingue e culture europee, Interpreti e Traduttori o Lettere. Lavora presso Scuole di vario ordine e grado (escluse le Università) sotto la guida del docente di lingua di ruolo. L’assistente contribuisce alla promozione e alla conoscenza della lingua italiana facendo conversazione guidata per circa 12 ore settimanali. Il Miur pubblica solitamente ogni anno, a gennaio, un bando di selezione di assistenti di lingua italiana.
Lettore universitario: Collabora con il docente titolare della cattedra di italiano presso l’Università straniera. Il monte ore lavorativo corrisponde a circa 36 ore settimanali. Vi si accede tramite un concorso triennale del Ministero degli Affari Esteri (MAE)/MIUR. e bisogna essere docenti di ruolo nella scuola media o superiore in Italia ed avere una laurea in Lettere o Lingue Straniere.
Insegnante negli Istituti Italiani di Cultura: Questi istituti si trovano nelle città di tutto il mondo e si occupano di divulgare la lingua italiana organizzando dei corsi ai quali si può accedere prendendo parte a concorsi pubblici, i cui bandi sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale e sono consultabili sui siti degli istituti stessi. Occorre essere in possesso una laurea magistrale in una delle classi equiparate a Lettere o Lingue e letterature straniere (vecchio ordinamento), con una votazione non inferiore a 110/110. È necessario anche avere una buona competenza in almeno una lingua straniera (solitamente quella del paese di destinazione).
Docente supplente: Bisogna essere inseriti nelle graduatorie stilate ogni tre anni tramite l’emanazione di un’apposita circolare da parte del Ministero Affari Esteri. È necessario possedere il titolo di studio idoneo all’insegnamento della classe di concorso per cui si chiede l’inserimento. L’abilitazione all’insegnamento è un requisito preferenziale, ma non necessario.
Docente presso scuole ed enti privati o scuole di lingue: È necessario inviare la propria candidatura con CV direttamente o alle scuole private prescelte o agli Uffici Scuola presso i Consolati.
Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado: È possibile inviare domanda come commissario esterno ai sensi del D.lgs. 13 aprile 2017, n. 64. Tra i requisiti: almeno 5 anni di servizio di ruolo nella classe di concorso di attuale titolarità (che deve corrispondere a quella richiesta; abbiano svolto almeno una volta le funzioni di commissario negli esami di Stato del nuovo corso, non abbiano svolto l’incarico di commissario di esame presso una scuola italiana all’estero nell’anno precedente.
A questo link la pagina del miur dove trovare le procedure selettive aperte
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Docenti: come produrre domanda per insegnare nelle scuole italiane all’estero ultima modifica: 2019-10-23T05:11:48+02:00 da