dal blog di Gianfranco Scialpi, 3.4.2022.
Docenti. Dal primo aprile sono cambiate le regole per il personale scolastico non vaccinato. Il Governo evita di rimanere incartato economicamente, ricorrendo alla pratica della partita di giro. Esempio di ottimizzazione che conferma tutte le criticità del sistema.
Docenti. le nuove regole per i non vaccinati
Docenti, dal primo aprile nuovo cambio delle regole. E’ confermata la linea di abolire la pandemia per decreto, riducendo le quarantene ai soli contagiati. Non è però un liberi tutti, in quanto sono confermate le mascherine chirurgiche e il distanziamento (solo raccomandato) fino al termine delle lezioni.
Le novità maggiori, invece riguardano i docenti non vaccinati. Si legge nel Decreto del 24 marzo art. 8 comma 4:”I dirigenti scolastici e i responsabili delle istituzioni di cui al comma 1, provvedono, dal 1° aprile 2022 fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022, alla sostituzione del personale docente e educativo non vaccinato mediante l’attribuzione di contratti a tempo determinato che si risolvono di diritto nel momento in cui i soggetti sostituiti, avendo adempiuto all’obbligo vaccinale, riacquistano il diritto di svolgere l’attivita’ didattica”.
Si desume il loro stato temporaneo di inidoneità all’insegnamento confermato dal seguente passaggio “la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni” . Incomprensibile questo passaggio se si considera che non esiste obbligo vaccinale per gli alunni 5-11. Solo il 30% ca di essi è stato sottoposto alla seconda dose. La coerenza richiederebbe una maggiore attenzione verso i docenti, molti dei quali vicini alla soglia dei 60 anni.
La strategia della partita di giro
A questa incoerenza si aggiunge un problema più concreto. La presenza di un doppio personale (docente non vaccinato e supplente) che richiede una altrettanta copertura finanziaria.
Il Governo pare abbia trovato la soluzione. Le retribuzione dei docenti non vaccinati è attinta dalle risorse destinate al contratto 2019-21 (Fonte Gilda). Questo è ancora è in alto mare, confermando lo stato d’incertezza che lo circonda. Qualche giorno fa ho scritto che il conflitto russo-ucraino sta creando le condizioni per una sua sospensione o un suo minore impatto sui docenti. La soluzione adottata dal Governo pare confermare, al momento la seconda ipotesi.
Non è finita. I supplenti saranno pagati con il Fondo dell’istituzione scolastica, riducendo ulteriore la progettualità con copertura finanziaria delle scuole.
Esempio di ottimizzazione delle risorse
Se si attingerà ai fondi del contratto e del Fis, saremo di fronte a un chiaro esempio di ottimizzazione, caratterizzato dal conseguimento dell’obiettivo con il minimo delle risorse economiche.
Difficile affermare il contrario: l’entrata del finanzcapitalismo nella scuola, declinato con le espressione della la Carta dei Servizi, dell’ l’orientamento al cliente, dei debiti e crediti formativi, del Piano dell’offerta formativa… ha decretato la fine della scuola come servizio pubblico. Da qui la prevalenza dei criteri di efficienza e efficacia il passaggio è breve.
Nel caso specifico non poteva essere diversamente, se consideriamo la natura politica e finanziaria del Governo Draghi (banchiere) e del profilo del responsabile del Mi (professore di economia).
Le ultime decisioni confermano che le affermazioni sulla priorità della scuola più volte ripetute in questi ultimi due anni, non riguardavano la qualità dell’offerta. Nascondevano solo l’esigenza di riaprire le scuole senza se e senza ma per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo (molti genitori sono anche lavoratori) Tutto il resto, come la qualità della progettualità che richiede docenti anche motivati economicamente, ha poca importanza.
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