Docenti di sostegno: primi adempimenti per non “disorientarsi”

Oggiscuola, 28.8.2017

– I primi “passi” come docente di sostegno, con o senza esperienze pregresse, possono generare qualche comprensibile ansia.

Sentirsi “disorientati” quando ci si muove in un ambiente nuovo e in una nuova realtà (anche geografica) lavorativa, può influire in termini negativi sull’autoconsapevolezza professionale e sull’autostima. E, spesso, gli studi compiuti nel corso della specializzazione per il sostegno non corrono in nostro aiuto.

Proveremo a diminuire gli effetti della citata ansia, per evitare che diventi una vera e propria “angoscia” (Cosa fare dopo la presa di servizio e aver conosciuto il Dirigente? Quando consultare la documentazione dell’allievo? La posso consultare? E il mio orario, chi lo fa? Come mi giudicheranno i colleghi?), dando delle indicazioni che possono costituire un breve vademecum.

Settembre (e in parte anche Giugno) è il mese dell’organizzazione e della programmazione-progettazione didattica curriculare ed extracurriculare, per cui è necessario porre attenzione innanzitutto al Calendario delle attività e degli incontri stabilito dal Dirigente Scolastico e pubblicizzato all’albo dei docenti o sul sito dell’Istituto. Questo permette subito di comprendere la tipologia di impegno che viene chiesto in quella scuola (“che aria tira”, insomma) e soprattutto permette di organizzare la nostra tempistica per evitare inutili e fastidiosi ritardi oppure richieste non sempre urgenti di permessi ed altro.

Dopo la presa di servizio e aver conosciuto il Dirigente è opportuno prendere contatto subito con il Referente per il sostegno, oppure la Funzione Strumentale per l’inclusione e la disabilità. Questa figura è centrale per l’insegnante di sostegno e non solo, perché fornisce utili indicazioni e notizie sul numero dei BES iscritti, ma soprattutto perché: propone l’affidamento degli alunni (e quindi della classe) al docente e al Dirigente; struttura o indica le linee guida per l’organizzazione dell’orario; permette l’accesso alla documentazione degli allievi secondo la procedura in vigore nella scuola; prende contatti con l’ASL e calendarizza gli incontri dei GLH; se di lunga esperienza, dovrebbe consigliare nelle fasi di elaborazione e compilazione del PDF e del PEI; fornisce dati socio-pedagogici sul territorio e sull’utenza (famiglie, alunni); dà notizie su particolari progettualità proposte dall’Istituto.

In genere il piano di assegnazione degli allievi ai docenti, a settembre, è quasi completo per cui è buona norma chiedere al Referente la possibilità di visionare la documentazione degli allievi affidati. Il fascicolo è consultabile ma non fotocopiabile, per cui è meglio evitare subito tale richiesta e porre attenzione invece, prendendo appunti, alla tipologia di Diagnosi, al Profilo Dinamico Funzionale, al PEI dell’anno scolastico trascorso. In caso di temporanea non assegnazione degli alunni o di parte del monte ore è, a mio parere, inutile chiedere la visione dei fascicoli, quanto piuttosto informarsi con i colleghi se sono presenti particolari disabilità e di che tipologia.

Riguardo il PEI, è indice di buona professionalità cercare di prendere contatti con il docente di sostegno che l’ha compilato sia se ancora in servizio nella stessa scuola, sia se, invece, titolare in altra scuola o grado scolastico. La normativa fornisce gli strumenti adatti e mostrarsi interessati all’alunno pone le basi per una buona relazione con i colleghi.

L’orario di servizio rispecchia in pieno il monte ore del grado scolastico nel quale si insegna; tuttavia la particolarità per il sostegno è che esso deve essere didatticamente funzionale alle esigenze dell’alunno e viene concordato anche con i colleghi del Consiglio di Classe o interclasse o intersezione, per poi essere inserito nel quadro orario generale. E’ il docente Referente che fornisce le linee guida per l’elaborazione e il quadro generale dei rientri pomeridiani se previsti.

Il giorno libero non costituisce un diritto ma una consuetudine e, a meno che l’Istituto non adotti la settimana breve, scaturisce dall’organizzazione oraria della scuola di servizio: in genere, il Referente del sostegno indica i criteri adottati per la scelta, tenuto conto del quadro orario complessivo degli insegnanti di sostegno, delle esigenze delle famiglie degli allievi e dei desiderata dell’insegnante. In ogni caso non sembra opportuno già dalle prime battute e in assenza di una eventuale previsione sull’assegnazione degli allievi insistere più di tanto su eventuali preferenze di orario e di scelta del giorno libero. Conviene, piuttosto, informarsi con gli altri colleghi e prendere spunto dalla loro esperienza.

Ad ogni modo, le citate problematiche vengono discusse nel corso di incontrio di incontri a seguito di convocazione del GLI o del GLHI o di riunioni di Dipartimento (se attivato), presiedute dal Dirigente o da un suo delegato (in genere proprio la FS per l’inclusione o il Referente) nei quali si esaminano appunto le diverse questioni organizzative, per cui è bene parteciparvi con attenzione e ascolto attivo.

Infatti, l’atteggiamento giusto, idoneo a far emergere la propria professionalità è quello dell’assertività non fine a se stessa, ma propositiva e idonea a creare le basi per un’ adeguata rete relazionale che costituisce, secondo me, una delle capacità e competenze essenziali di un buon docente di sostegno.

Un ultimo consiglio, infine, è quello di leggere il PAI dell’Istituto (Piano Annuale per l’Inclusione), anch’esso pubblicizzato sul sito web, perché contiene il modus operandi della scuola per realizzare un’ efficace politica inclusiva e può riportare particolari progettualità didattico-educative in favore di alcune categorie di alunni BES (ad esempio, l’adesione a particolari modelli o protocolli di intervento in favore di alunni DSA o autistici).

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Docenti di sostegno: primi adempimenti per non “disorientarsi” ultima modifica: 2017-08-29T05:16:45+02:00 da
Gilda Venezia

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