Tuttoscuola, 11.5.2015.
Anche la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola del PD, l’ha confermato: 23 mila docenti di scuola dell’infanzia iscritti nelle graduatorie ad esaurimento dovranno attendere tempi migliori per arrivare al ruolo come, invece, è garantito agli iscritti GAE degli altri settori.
Nello sfoltimento delle norme delegate è rimasta la definizione della riforma 0-6 anni per la quale è previsto l’impiego di una quota aggiuntiva consistente di docenti statali di scuola dell’infanzia. I 23 mila GAE dell’infanzia, appunto.
Cosa si vuol fare di questa quota congelata non è ben chiaro. Sembra quasi che si voglia accantonare quel tesoretto di posti per decidere al meglio il suo utilizzo nel momento conclusivo di approvazione della riforma.
Le norme delegate dovranno essere definite in decreti legislativi entro 18 mesi dall’approvazione della legge sulla Buona Scuola. Bisognerà attendere, quindi, i primi mesi del 2017 per vedere i decreti delegati.
Per la riforma 0-6 anni, in buona parte già ‘lavorata’ nel testo presentato al Senato, i 18 mesi previsti per l’approvazione del decreto delegato, vista la complessità della materia, potrebbero non bastare. Nella migliore dell’ipotesi quei 23 mila GAE congelati potrebbero essere impiegati dal 2017-18 come docenti di ruolo. E non è detto che tutto sia pronto dal 2017-18.
Perché, dunque, tenere congelati in GAE quei 23 mila docenti, mentre negli altri settori le graduatorie ad esaurimento si svuotano completamente? Figli di un dio minore?
Ribadiamo una nostra proposta: congelare il ruolo fissandone la decorrenza giuridica, come gli altri, al 1° settembre 2015 e perfezionare la situazione con decorrenza effettiva, salvo verifica sulla sussistenza dei requisiti richiesti, al momento di avvio della riforma 0-6.