di Vincenzo Pascuzzi, Aetnascuola.it, 25.2.2018
Plinio Seniore, la Corte dei conti boccia il «Grande fratello»
Docenti «spiati», l’ex preside pagherà i danni
di Ilaria Sacchettoni – Corriere della Sera – Cronaca di Roma – 21 febbraio 2018 – pag. 7
Anche la pubblica amministrazione subisce il fascino del braccialetto Amazon. O meglio dei suoi antenati: vale a dire la videocamera di sorveglianza e il sistema di rilevazione delle impronte digitali. È accaduto al Plinio Seniore, liceo scientifico del centro, di importare un raffinato sistema di monitoraggio del personale interno che però, adottato fuori dalle regole, è incappato in una sanzione del Garante della privacy. Ora, al termine di un’inchiesta, la procura regionale della Corte dei conti. guidata da Andea Lupi, ha stabilito che quella sanzione ha rappresentato un oggettivo danno per le casse della pubblica amministrazione e chiamato a risarcirlo l’ex dirigente dell’istituto.
Siamo nel 2012. Sedotti dall’idea del controllo che da sempre intriga i manager di un’impresa (privata; pubblica) i vertici del Plinio Seniore decidono di investire circa duemila euro nell’installazione della videosorveglianza interna. Un grande fratello a uso e consumo dei vertici scolastici che, in quel modo, possono seguire in qualunque momento insegnanti, personale amministrativo, bidelli e tecnici dell’istituto. Si chiamano gli esperti e si fanno i lavori senza informare nessuno. Non una parola con il sindacato, silenzio anche con il personale.
Carlo Palmiero, all’epoca dirigente della scuola, procede per la propria via, fino a quando la novità non viene scoperta. Tuonano i sindacati. Si lamentano i dipendenti. Parte allora una denuncia al arante che, tempo dopo, si pronuncia nel merito. quel sistema viola la riservatezza alla quale i dipendenti hanno legittimamente diritto. Arriva la multa: diecimila euro. Il progetto subisce uno stop. E forse anche il rapporto fiduciario tra insegnanti e vertici scolastici incorre in un trauma. Oggi, dopo aver coordinato una serie di approfondimenti, il viceprocuratore Guido Patti chiama Palmiero a risarcire i 12mila euro con cui questa vicenda era naufragata.
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