Dottor Salvatore e Mister Giuliano: “La Buona Scuola è da buttare”. Ma nel 2015 firmò un documento: “Difendo la legge con forza”

di Claudio Paudice, Huffington Post, 1.3.2018

– Il candidato grillino ha firmato un documento contro lo sciopero per la riforma:
“Demagogico, sostegno al ddl con forza e coraggio”.

“Dottor” Salvatore e “Mister” Giuliano. Non è ben chiara l’idea che il ministro indicato come successore di Valeria Fedeli al Miur da Luigi Di Maio ha della riforma cardine per il mondo scolastico fatta dal Governo guidato da Matteo Renzi (con il quale è spuntato anche un selfie di Giuliano, pubblicato dall’agenzia Dire). Dopo il suo intervento a L’Aria che Tira in cui ha salvato alcune parti della legge, Salvatore Giuliano ha avvertito l’esigenza di correggersi e di inviare una nota di chiarimento. Nella quale il preside dell’istituto Majorana di Brindisi non usa mezzi termini sulla legge: “Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre”. Non solo: in occasione dello sciopero del 5 maggio 2015 al quale presero parte decine di migliaia di insegnanti italiani (100mila solo a Roma, 30mila a Milano) proprio per protestare contro il disegno di legge del Governo Renzi, Giuliano non vi prese parte perché “coincideva con le prove invalsi. Insieme a tanti docenti e dirigenti sostenemmo che la 107 andava superata”.

Risposta sbagliata, da 2 in pagella, verrebbe da dire. Perché è di Salvatore Giuliano la firma sotto un documento, elaborato insieme ad altri tre dirigenti scolastici, e sottoposto a una platea di colleghi e docenti. Un documento dal titolo esaustivo: “Io non sciopero. E voglio migliorare la Buona Scuola”. Nel documento si legge chiaramente che pur riconoscendo come il ddl sia “suscettibile di elementi migliorativi”, “ne difendiamo con forza l’impianto e il coraggio con il quale interviene a riformare la scuola italiana con l’obiettivo di rinnovarla”. Non solo: “Per questo vogliamo ribadire le nostre ragioni di contrarietà allo sciopero del 5 maggio, uno sciopero demagogico, peraltro proclamato nella data di svolgimento dei test del SNV, che riteniamo strumento indispensabile per la conoscenza dello stato di salute del nostro sistema educativo e per il suo miglioramento”.

Anche nel documento si ricorda la coincidenza dello sciopero nello stesso giorno della prova Invalsi. Ma la contrarietà alla manifestazione sembra spiegarsi con ben altre motivazioni:

«Non ci sono scuse stavolta. Nessuno può parlare di tagli. Nessuno può parlare di precariato. Nessuno può parlare di distruzione della scuola pubblica».  Salvatore Giuliano, 2015

Il documento elencava poi ben sette punti di forza della riforma della scuola. “Interviene finalmente a precisare e definire i contorni dell’autonomia scolastica”, si legge, e “il catalizzarsi della protesta contro quello che è stato definito lo strapotere dei presidi sceriffi è almeno anacronistico”. E poi: “Incrementa sensibilmente, come mai accaduto in passato, le risorse destinate alla scuola attraverso”. Un plauso anche alla sistematica formazione dei docenti e del personale, alla trasparenza finalmente sancita, al potenziamento dell’apertura delle scuole sul territorio e al mondo del lavoro. E altri motivi d’apprezzamento che hanno spinto Giuliano e altri suoi colleghi a dire NO “allo sciopero del 5 maggio perché siamo consapevoli che non c’è più tempo da attendere per riformare la scuola, perché sappiamo che toccare la scuola nel nostro Paese necessita di una buona dose di coraggio e di forza; coraggio e forza che ci sentiamo di esprimere a sostegno di questo DDL, che è per noi una buona base di partenza per ricostruire una scuola migliore”.

Chi è Salvatore Giuliano. 50 anni, soprannominato Preside 2.0, ha collaborato con varie commissioni ministeriali e dal 2016 è stato nominato esperto del Ministro dell’Istruzione, università e ricerca con delega alla Formazione dei Dirigenti Scolastici e sostegno della loro attività. È componente del gruppo di lavoro ministeriale sulle metodologie didattiche. È Cultore della materia per la disciplina “Pedagogia Sperimentale” presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali dell’Università del Salento. È coordinatore della rete nazionale di scuole Book in Progress composta da circa 150 istituzioni scolastiche del territorio nazionale. È coordinatore ed organizzatore di numerosi eventi di formazione sulla didattica e sull’innovazione digitale. Vanta diverse pubblicazioni sui progetti di innovazione scolastica, che ha attuato in prima persona. È stato Docente di Laboratorio di Informatica Gestionale, Matematica applicata e Docente di Discipline Giuridiche ed Economiche. È laureato in Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa presso l’Università degli Studi di Lecce e ha conseguito un Master in Discipline per la didattica – “Tecnologie dell’istruzione”.

Giuliano è favorevole anche al diploma in 4 anni, un esperimento già avviato nel suo istituto brindisino. “Non si tratta – disse il preside – di una semplice sforbiciata ai tempi scolastici, infatti il monte ore per la maturità quadriennale è pari a quella quinquennale. Si tratta di un cambiamento epocale della didattica che prevede una rivisitazione del tempo e dello spazio dell’apprendimento. I ragazzi restano a scuola 6 ore al giorno, sabato compreso, ma i contenuti multimediali e il lavoro di gruppo li salvano da quella che, con la didattica tradizionale, diventerebbe una giornata in classe interminabile”. “C’è più autonomia per gli studenti che possono decidere i loro tempi di studio per poi sottoporsi a verifiche sui risultati ottenuti una volta tornati in classe”. Il Preside 2.0 è infine favorevole anche all’avvio delle lezioni alle 10 del mattino. Idee “innovative”, sebbene a volte non molto chiare, come per la Buona Scuola.

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Dottor Salvatore e Mister Giuliano: “La Buona Scuola è da buttare”. Ma nel 2015 firmò un documento: “Difendo la legge con forza” ultima modifica: 2018-03-02T04:47:06+01:00 da
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