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Ecco perché la scuola dovrebbe iniziare più tardi al mattino. Lo studio del Centers for Disease Control and Prevention

L’Huffington Post  18.8.2015.

“Il mattino ha l’oro in bocca”, ma forse non proprio per tutti. Per evitare di avere frotte di studenti sbadigliano stanchi e assonnati sui banchi di scuola, infatti, il CDC(Centers for Disease Control and Prevention, organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti) ha una sola soluzione: farli entrare a scuola più tardi.

Come riportato dal giornale The Atlantic:

La raccomandazione del CDC arriva un anno dopo che l’Accademia Americana Pediatria ha spinto le scuole medie e superiori a rivedere gli orari di inizio delle lezioni così da consentire ai ragazzi di dormire le 8,5/9,5 ore raccomandate per notte. Sia il CDC che il gruppo dei pediatri menzionano i gravi rischi che derivano dalla mancanza di sonno, e che comprendono una più alta incidenza di obesità, depressione, e incidenti d’auto e moto tra gli adolescenti, in aggiunta ad un più generale abbassamento della qualità della vita.

“Dormire abbastanza è importante per la salute, la sicurezza e i risultati accademici degli studenti”, dice Anne Wheaton, autrice principale e epidemiologa alla Division of Population Health del CDC. “Tuttavia il fatto che le lezioni inizino così presto al mattino impedisce a molti ragazzi di riposare quanto dovrebbero”.

Gli orari scolastici svolgono un ruolo estremamente importante nella definizione della routine quotidiana degli adolescenti. Accompagnato dalle giuste misure, per esempio per i genitori controllare a che ora i figli vanno a letto, secondo il CDC dormire qualche ora in più al mattino non può fare che bene. In particolar modo se si considerano le conseguenze negative che ha la deprivazione di sonno in età scolare.

In particolare, quello che gli studi in materia sembrano dimostrare è che sarebbe “l’orologio biologico” dei ragazzi a funzionare diversamente rispetto agli adulti, ed a renderli meno attivi al mattino presto. Mandare a letto prima gli studenti non sortirebbe gli effetti sperati perché le ore di sonno più efficaci sarebbero, secondo i loro ritmi circadiani, quelle delle prime ore del mattino.

In un importante studio di riferimento condotto dalla Brown University nel 1998 sulle abitudini di sonno/veglia degli adolescenti, la ricercatrice Mary Carskadon ha seguito un gruppo di studenti di 15-16 anni a cui fu chiesto di entrare a scuola alle 7:20, circa un’ora prima del solito. I ragazzi tuttavia continuavano ad andare a letto alla stessa ora (in media alle 22:40), con l’unica conseguenza che durante il giorno erano più stanchi, ed alla fine dell’esperimento risultarono essere in una condizione di patologica mancanza di sonno.

Si chiede allora il The Atlantic: se l’evidenza scientifica parla così chiaro, che cosa impedisce che vengano cambiate le politiche scolastiche?

Mary Carskadon, che continua a insegnare psichiatria e comportamento umano alla Brown University, sostiene che nei piccoli centri l’orario di entrata a scuola è dettato dalle compagnie dei mezzi di trasporto locali (e cambiarlo significherebbe rivedere anche i loro orari), mentre spesso in altri casi sono gli stessi genitori ad opporsi a un orario posticipato. I genitori, secondo Carskadon, sarebbero i più riluttanti sia perché contano volentieri sull’aiuto di un figlio adolescente per guardare i figli più piccoli nel pomeriggio, sia perché temono che entrare dopo a scuola possa togliere tempo alle attività extracurricolari dei ragazzi, impedendo loro di dedicare un sufficiente numero di ore alla musica, per esempio, o ad una pratica sportiva.

Certo, può succedere, ma quello su cui Carskadon non ha dubbi è che “da svegli si impara meglio”.

Ecco perché la scuola dovrebbe iniziare più tardi al mattino. Lo studio del Centers for Disease Control and Prevention ultima modifica: 2015-08-18T23:30:35+02:00 da
Gilda Venezia

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