Educazione sessuale, risorse disponibili: zero euro

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 27.10.2025.

Educazione sessuale, lezioni affidate a professionisti seri, psicologi, medici, docenti universitari.
Risorse disponibili: “zero euro” dice l’art. 3 del ddl

Gilda Venezia

La consueta newsletter settimanale del Ministero fornisce una notizia di grande interesse: si parla del tema della educazione sessuale per ricordare che il Parlamento è al lavoro per approvare la legge su cosiddetto consenso informato dei genitori per le attività di educazione sessuale che le scuole decideranno di attivare.
E fin qui nulla di nuovo, visto che dell’argomento si parla da almeno qualche mese.

In realtà la vera novità è un’altra: la notizia viene accompagnata da un rigo che riporta una affermazione tutt’altro che banale del ministro Valditara (la frase è virgolettata e quindi dobbiamo pensare che sia da attribuire proprio al Ministro):
Le lezioni dovranno essere affidate a professionisti seri: psicologi, medici, docenti universitari”.

Avendo lavorato nella scuola per un trentennio ad occuparmi di anche di bilanci, entrate, spese e risorse, quando leggo di una qualche “novità” vengo sempre preso dall’impulso irrefrenabile di calcolare i “costi” dell’operazione, anche solo in modo molto approssimativo.

Ed ecco le conclusioni alle quali sono arrivato.

Le classi della scuola secondaria di secondo grado (quella di primo grado, come è noto, non c’entra perché gli alunni di 11-14 anni sono considerati troppo “piccini”) sono all’incirca 125mila.

Quanto costerebbe allora una sola ora di lezione di un professionista serio per tutte le classi?
Il conto è presto fatto: ipotizzando 75 euro lorde all’ora il totale arriverebbe a poco meno di 10milioni di euro.

Ovviamente dovremmo dare per scontato che si trovino dappertutto medici e altri professionisti disponibili a preferire di andare in una scuola a fare lezione di educazione sessuale per 75 euro lordi rinunciando a parcelle ben più consistenti lavorando tranquillamente seduti nel proprio studio.

Ma è evidente che un’ora di lezione per classe sarebbe del tutto inutile: sarebbe come bagnare le labbra riarse a chi non beve da 3 giorni.
Quindi bisognerebbe pensare a “pacchetti” di almeno 5 ore, o forse di più (abbandoniamo pure del tutto l’idea di un’ora settimanale di educazione sessuale che – a questi costi – le esangui casse dello Stato non potrebbero certamente permettersi).
Insomma, per farla breve, per attivare un programma minimo di diffusione della educazione sessuale nella scuola secondaria di secondo grado servirebbero non meno di 50 milioni di euro all’anno; volendo realizzare un programma appena più decoroso ce ne vorrebbero forse il doppio o il triplo.

Ma c’è un piccolo particolare. L’articolo 3 del disegno di legge recita testualmente:
“Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono all’attuazione degli adempimenti ivi previsti con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.

Educazione sessuale, risorse disponibili: zero euro ultima modifica: 2025-10-28T05:25:20+01:00 da
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