Elezioni 2018, il programma della Lega per i giovani: scuola, università, lavoro, inclusione

di Marcello G.Scuola.net, 2.3.2018 

– Non solo istruzione, formazione e titoli di studio. Nel programma elettorale elaborato dalla Lega in vista del voto del 4 marzo, i temi legati in maniera più o meno diretta al mondo scuola si trovano un po’ dappertutto. Dal capitolo che affronta la riforma dei cicli scolastici alle modalità di svolgimento al lavoro. Passando, addirittura, per la sicurezza. Un approfondimento dei punti elencati nella piattaforma condivisa con i suoi allegati – Forza Italia e Fratelli d’Italia in primis – con i quali la Lega tenterà non solo di contribuire alla vittoria della coalizione di centrodestra cercherà di ottenere l’incarico di formare il Governo.

Mario Pittoni: il responsabile Istruzione della Lega spiega il programma del ‘Carroccio’

Per capire in che modo si muoverà l’azione del partito per dare concreta attuazione ai punti principali del suo programma abbiamo chiesto un approfondimento a Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega. Temi come l’alternanza scuola-lavoro, la riforma dei programmi, la formazione possono essere interpretati in vario modo. Ecco la ricetta del ‘Carroccio’.

Il programma elettorale della Lega su scuola, università, lavoro

Un programma per la scuola che, come detto, spazia tra vari ambiti. Per questo, abbiamo cercato di fare un po’ d’ordine. Riassumendo in maniera schematica le idee della Lega su istruzione, lavoro, docenza, futuro dei giovani.Scuola

Riforma dei cicli scolastici, con un ciclo unico che accorpa scuole elementari e medie;
la scuola superiore deve diventare ‘professionalizzante’, una porta reale verso il mondo lavorativo e l’espressione di un talento. Dopo il diploma si deve già essere in grado di operare correttamente all’interno di una professione;
– lo studio universitario deve riprendere il suo ruolo di percorso addizionale dedicato a chi vuole entrare nel mondo della ricerca oppure svolgere mansioni che richiedono un elevato grado di professionalità quali il medico, l’ingegnere, l’avvocato ecc;
l’alternanza dev’essere veramente scuola-lavoro e non scuola-sfruttamento. Vanno individuati percorsi che garantiscano qualità oltre che, ovviamente, congruenza fra alternanza e indirizzo di studi. Soprattutto per gli istituti tecnici e professionali si baserà sul modello ‘duale’ tedesco(buona parte delle ore scolastiche verranno svolte in azienda).

introduzione della figura del professore responsabile come organo di raccordo del ciclo primario: alle elementari sarà il docente di riferimento, nel triennio delle medie si occuperà delle materie principali (italiano, storia, geografia, scienze) continuando a seguire la classe per tutta la durata degli studi, affiancato dagli insegnanti delle materie specifiche (matematica, lingue, discipline sportive, discipline artistiche, musica ecc.);
asili nido gratuiti, senza subordinazione a parametri di reddito almeno fino ai 60.000 euro. Priorità di accesso alle mamme che lavorano e che sono residenti nel Comune da più di 5 anni;
primo approccio con le lingue straniere già dalle scuole materne;
difesa delle scuole paritarie e parentali. Introduzione di uno specifico “buono scuola”, affinché le famiglie possano liberamente scegliere la migliore struttura formativa per i loro figli;
superamento dei trasferimenti più o meno forzosi di insegnanti da una parte all’altra della Penisola. Il “domicilio professionale” consentirà di scegliere in totale libertà la regione dove proporsi;
reclutamento su base regionale per superare il flop della chiamata diretta così come prevista dalla ‘Buona Scuola’;
sostituzione del comma 131 della stessa legge 107/2015, laddove stabilisce che “i contratti di lavoro a tempo determinato… non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi”, negando a chi nel frattempo non ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato la possibilità di proseguire nella carriera, pur avendo maturato anni di esperienza che a questo punto rischia di andare dispersa,

bullismo e cyberbullismo: sanzioni amministrative da inserire nei regolamenti scolastici, numero verde unico nazionale, premialità per gli studenti che denunciano episodi di bullismo (ad es, borse di studio), videocamere nelle scuole;
disabilità: rafforzare le competenze dei docenti e di tutto il personale scolastico; garantire una “reale specializzazione” degli insegnanti per il sostegno e consolidarne l’effettiva presenza in aula; individuare percorsi di aggiornamento anche per i docenti curricolari e per tutte le figure della comunità scolastica;
– inserire nel percorso didattico dei momenti di ascolto e incontro con la disabilità, anche grazie al coinvolgimento delle associazioni dei disabili;
sport e scuola: sostegno all’educazione fisica nella scuola primaria; inserimento dei laureati in scienze motorie nell’organico stabile delle scuole elementari (30 ore annuali); sostegno all’associazionismo sportivo scolastico e universitario al fine di promuovere tornei per potenziare l’attività sportiva all’interno dell’orario scolastico; istituzione di campionati scolastici specifici.Università

Stop alla migrazione dei cervelli, mantenere in Italia i nostri migliori ricercatori, scienziati, e in generale il personale universitario qualificato;
accrescere in modo significativo il numero dei ricercatori e dei professori, anche aumentando decisamente la dotazione organica complessiva. Investimenti sulle strumentazioni di laboratorio, libri e riviste scientifiche;

revisione delle procedure di accesso ai corsi universitari a numero programmato, che oggi avviene tramite test tutt’altro che affidabili. Garantire una chance a tutti i candidati, scremandoli dopo un certo periodo (ad esempio, un anno) in base a un adeguato numero di esami da superare. I migliori potranno scegliere il corso di laurea d’interesse, fino all’esaurimento dei posti. In altre nazioni come la Francia è già così;
– studiare soluzioni per alleggerire il peso delle tasse universitarie. Ipotesi ‘contratto con lo studente’, con cui le matricole s’impegnano a versare all’università una cifra concordata all’atto dell’iscrizione e gli atenei – grazie al “job placement” universitario – assicurano un posto di lavoro adeguato entro un anno dalla laurea;
Fondo di finanziamento distribuito, per il 70%, secondo criteri oggettivi (costi standard) e, per il 30%, secondo criteri premiali, come nei Paesi più avanzati.Lavoro

Introduzione di un “salario minimo” orario che indipendentemente dai contratti nazionali e da quanto concordato dalle cosiddette parti sociali, stabilisca per legge che ogni ora di ogni lavoratore non possa essere pagato al di sotto di una certa cifra. Da applicare anche a stage, apprendistati e contratti precari;
Card di lavoro saltuario e temporaneo (Temporary Card), dove i datori di lavoro accreditano i compensi relativi alle prestazioni effettuate, che i lavoratori potranno utilizzare per acquisti e pagamenti come una qualunque tessera bancomat o postepay. Il pagamento della prestazione da parte del datore di lavoro avverrà solo per via telematica attraverso una piattaforma digitale, per monitorare i flussi;
Industria 4.0: implementazione della formazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado e di quella universitaria, al fine di favorire la nascita di nuove figure professionali idonee alle competenze richieste dalla quarta rivoluzione industriale ed in possesso degli opportuni skills;
ridefinizione delle regole sulle agenzie interinali per evitare anomali nel reclutamento di personale;
imprenditorialità giovanile e start-up: favorire gli investimenti (sia pubblici che privati) in imprese giovani, innovative e tecnologiche.

Elezioni 2018: il programma della Lega

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Elezioni 2018, il programma della Lega per i giovani: scuola, università, lavoro, inclusione ultima modifica: 2018-03-11T21:27:02+01:00 da
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