Estate calda, autunno bollente

tuttoscuola_logo14TuttoscuolaNews,   n. 704 del 31.8.2015.  

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Se l’estate 2015 è stata caldissima dal punto di vista meteorologico, lo è stata anche per quanto riguarda il clima politico, con la scuola in prima fila. Ma l’autunno si annuncia ancora più bollente, non per la temperatura (si spera) ma certamente per la politica e per la scuola, come sempre molto intrecciate.

Alla ripresa dei lavori parlamentari riapriranno anche le scuole, e su entrambi i fronti ci sarà battaglia. In Parlamento, come dicono i giuristi, il confronto sarà de jure condendo, cioè attorno alle due più importanti leggi in discussione, quella elettorale e quella di riforma del Senato, e ne saranno protagonisti i politici. Nelle scuole invece lo scontro sarà de jure condito, sulla attuazione di una legge già approvata in via definitiva, la 107/2015 o della “Buona Scuola” (spiegata in ogni dettaglio con illustrazione dell’iter implementativo nel dossier di Tuttoscuola scaricabile gratuitamente a questo link: http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=36659 ), e vedrà battagliare – come da premesse e promesse – sindacati vecchi e nuovi, organizzazioni s tudentesche, avvocati ricorsisti, precari tagliati fuori dalle assunzioni previste dalle legge.

Il rischio è che a rimetterci siano gli studenti perché tra scioperi annunciati, consuete occupazioni autunnali, autogestioni, probabile carosello degli insegnanti, possibili contrasti tra docenti scontenti, RSU e presidi ‘sceriffi’, le attività didattiche minacciano di svolgersi in modo disordinato, discontinuo, improvvisato.

Un argine al disordine incombente potrebbe essere costituito da una seria ripresa del dialogo tra i sindacati e il Governo e dall’apertura del tavolo contrattuale, dopo una lunga fase di reciproca delegittimazione. Ma serve disponibilità da entrambe le parti. I sindacati (tranne quelli iperpoliticizzati o ricorsisti a oltranza) non possono pensare di rimettere in discussione i pilastri di una legge approvata dal Parlamento. Ma il Governo, a sua volta, non può (non deve) sottovalutare né la rappresentatività dei sindacati, dimostrata dalla loro compattezza in occasione dello sciopero del 5 maggio e nelle successive azioni unitarie, né la loro profonda conoscenza del complicato e per certi versi inestricabile sistema scuola, sul cui impianto normativo ogni volta in cui si mettono le mani si rischia di aprire falle da una parte o dall’altra.

I margini per un negoziato ci sono. Ma serve prima di tutto la volontà di negoziare.

Estate calda, autunno bollente ultima modifica: 2015-08-31T05:11:45+02:00 da
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