Categorie: RiformaValutazione

Evviva la scuola (valutata)

Il Corriere del Veneto, 22.11.2016

– Il passo in avanti –

Finalmente abbiamo una classifica delle nostre scuole superiori. Ristoranti ed alberghi hanno le stelle, gli alimentari sono e non sono bio e via classificando. Nella scuola invece, e in tutto ciò che è pubblico, le classifiche sono affidate all’impressione e all’opinione, ma poi rimane tanta confusione. Finalmente, sulla base di parametri oggettivi (risultati all’università e occupazione post-diploma), abbiamo una classifica che sicuramente fa discutere, ma riduce la confusione. In prima battuta, la classifica è positiva. La media è alta. Vuol dire che la scuola superiore pubblica fa il suo lavoro. Risultato non scontato, ma è lì e i numeri lo dimostrano. In seconda battuta, qualche «vecchia gloria» vive di rendita. I migliori non sono i blasonati licei o istituti dei capoluoghi, ma quelli di provincia. Queste due considerazioni indicano che si fa e si può fare buona scuola. Ognuno al suo posto. Di lavoro. Dirigenti e insegnanti dentro la scuola. Genitori (e nonni) in famiglia e nella società. Ci sono, come già detto, risultati diversi tra scuole di città e scuole di provincia, che propongono una situazione ambientale diversa: sicuramente la città dà più stimoli ed occasioni, ma vanno «governati». Gli istituti hanno poi risultati mediamente inferiori ai licei ed anche qui emerge un evidente rinvio all’ambiente esterno alle scuole. Insomma, i «punti di partenza» sono diversi.

La scuola deve fare la sua parte. Ma anche genitori e società devono fare la loro. Senza rovesciare gli uni contro gli altri responsabilità che sono di ciascuno. Ultima considerazione: la classifica è stabilita da una fondazione privata. Dal nome prestigioso (Agnelli), ma privata. Nulla toglie alla scientificità dei numeri e della classifica. Resta da capire perché debba essere un privato a farla. La cosa ha una spiegazione: l’opposizione, sindacale ma non solo, ad ogni valutazione nella scuola. Opposizione antica. Che, in realtà, è un boomerang: toglie credito alla scuola e a chi ci lavora. Già i risultati delle prove Pisa-Invalsi avevano tolto di mezzo tante critiche nei confronti della scuola pubblica. In quel caso, le scuole venete superavano e bene le medie europee. Oggi le classifiche della Fondazione Agnelli confermano quel giudizio e aggiungono altri elementi di valutazione. Su queste basi possiamo dire qualcosa di più e di meglio sulla scuola e chi ci lavora. Difendendola da genitori che si improvvisano professori e dimenticano di essere anch’essi educatori. Da imprenditori che vorrebbero prodotti finiti anziché ragazzi intraprendenti. Come si vede, valutare fa bene. E chi si oppone va valutato: male.

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Evviva la scuola (valutata) ultima modifica: 2016-11-22T22:27:37+01:00 da
Gilda Venezia

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