TuttoscuolaNews, n. 787 del  25.10.2016 

“Io non faccio, ma estraggo. Il vedere evoca e apre la mente”. Con queste parole il maestro Lanfranco Antonini, medico e artista di professione, ha commentato la mostra “Tracce”, tenutasi il 20 ottobre presso il liceo scientifico statale JF Kennedy di Roma, che insieme al liceo Labriola di Ostia ha posto ai presenti un quesito molto importante: si può fare arte nelle scuole?

“Il fare arte diventa fare scuola e viceversa”. Il preside Ottavio Fattorini del liceo scientifico di Ostia, si è mostrato entusiasta di questo progetto: “E’ un tandem creativo, che ci aiuta a migliorare il nostro sguardo sulle cose. I ragazzi devono acquisire sempre più competenze differenti; la scuola deve trovare sempre più nuovi pretesti per creare un legame tra gli  studenti e le varie forme d’arte. Quando ho intercettato le opere di Antonini, un artista che estrae dal quotidiano, ho pensato proprio a questa domanda: quanta arte si può estrarre da un muro scolastico?”

L’assessore della scuola del I municipio di Roma, Giovanni Figà Talamanca, si è detto “felice di aver scoperto questo nuovo modo di fare arte. Bisogna risistemare i muri delle nostre scuole che purtroppo la maggior parte delle volte troviamo in pessime condizioni; trasformare i disastri in arte è un’occasione molto importante. Dobbiamo lanciare una vera e proprio sfida alle scuole di oggi e cioè quella di migliorarsi con l’arte, che è purezza, e la purezza nasce proprio dalle cose quotidiane”.

L’assessore si è poi soffermato ad elogiare lo straordinario recupero dell’edificio Tavani Arquati, sede succursale del liceo Kennedy (Lungotevere della Farnesina, 11), dove si è tenuta la mostra del maestro Antonini. Questa struttura infatti è stata ricostruita interamente a spese dei genitori degli alunni che nel corso degli anni hanno messo in gioco anche molta buona volontà e dedizione. Dal terrazzo all’ultimo piano del palazzo, dove i ragazzi potranno fare presto attività ricreative e fisiche, si gode di una straordinaria vista, dal Gianicolo a San Pietro.

Mirko Pierri, uno street artist dell’associazione artisti indipendenti, ha sottolineato il grande lavoro di mediazione che ci può essere tra culture e paesi differenti che può nascere proprio facendo arte. “Siamo intervenuti direttamente nelle scuole ed è stato molto bello vedere come i ragazzi, aiutati da artisti professionisti, si davano da fare e come erano entusiasti di migliorare la propria scuola. E’ stato molte volte anche un modo per far conoscere loro nuovi monumenti o reperti storici della loro stessa città, molte volte sconosciuti, che adesso risplendono sui muri di moltissime scuole”. Come esempio ha riportato il grandissimo lavoro svolto dagli alunni del liceo Ettore Majorana che ha visto la partecipazione di 35 studenti e 5 volontari esterni del quartiere. “I ragazzi mi dicevano ‘Adesso la scuola è più nuova, è più nostra’. Naturalmente però prima di cominciare ad imbrattare i muri ci vuole un senso di progettualità non indif ferente. Ecco perché per corriamo un vero e proprio tour nei quartieri, scopriamo la loro storia e la insegniamo ai ragazzi”.

Paolo Masini del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e turismo)  ha dichiarato come questa interazione tra arte e istruzione possa “rendere la scuola un luogo giusto, intelligente. Le scuole devono essere aperte ventiquattro ore su ventiquattro. I ragazzi devono osare, cambiare le cose che non vanno. L’arte è uno strumento incredibile che fa vedere tutto in modo diverso”.

Lidia Cangemi, preside del liceo scientifico JF Kennedy, che ha organizzato l’incontro in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, ha rivolto “un ringraziamento particolare ai ragazzi della radio, i ragazzi di voicebookradio.com, che hanno saputo fare della loro passione un’arte” e che hanno curato questa corrispondenza.

.