Anna Maria Bellesia, La Tecnica della scuola 15.10.2016
– Le attività formative obbligatorie per i docenti saranno articolate in Unità Formative, con esplicito riferimento al sistema dei crediti formativi universitari e professionali.
Ma senza una quantificazione oraria obbligatoria. Il piano nazionale per la formazione dei docenti 2016-2019 prevede che le azioni formative di ogni istituto siano inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in coerenza con le scelte del collegio docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico.
Le Unità Formative devono indicare la struttura di massima del percorso formativo, con le attività in presenza, ma anche tutti quei momenti che contribuiscono allo sviluppo delle competenze professionali (formazione a distanza, ricerca/azione, lavoro in rete, approfondimento personale e collegiale, documentazione, progettazione).
Per la definizione delle Unità Formative, il Ministero suggerisce di fare riferimento a standard esistenti, come il sistema dei crediti formativi universitari e professionali. Per fare un esempio, un credito universitario corrisponde a 25 ore di lavoro comprensive di lezioni, esercitazioni, studio a casa. Per i professionisti, in generale vale la corrispondenza di 1 ora = 1 credito, con l’obbligo di 60 crediti in un triennio, acquisibili con modalità liberamente scelte (attività in presenza, online, o di tipo informale).
Per i docenti, si evidenzia la necessità di garantire a livello di scuola almeno una Unità Formativa per ogni anno scolastico, diversamente modulabile nel triennio.
Tuttavia il Ministero non impone alcuna quantificazione oraria obbligatoria, probabilmente demandata al prossimo Contratto collettivo. Anzi, viene ribadito che “è importante qualificare, prima che quantificare, l’impegno del docente considerando non solo l’attività in presenza, ma tutti quei momenti che contribuiscono allo sviluppo delle competenze professionali”. “L’obbligatorietà non si traduce, quindi, automaticamente in un numero di ore da svolgere ogni anno, ma nel rispetto del contenuto del piano”.
Le scuole riconoscono come Unità Formative la partecipazione a iniziative promosse direttamente dalla scuola, dalle reti di scuole, dall’Amministrazione e quelle liberamente scelte dai docenti, purché coerenti con il Piano di formazione deliberato dal Collegio Docenti.
L’Unità Formativa viene riconosciuta e acquisita tenendo conto delle diverse attività svolte, purché documentabili all’interno del quadro progettuale della scuola e nel portfolio personale del docente.
Documenti utili:
Per approfondire:
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Formazione obbligatoria docenti, ecco come è strutturata l’Unità Formativa ultima modifica: 2016-10-16T05:16:31+02:00 da