La ministra: trattiamo sui dettagli non sull’impianto della legge.
Sindacati: resta lo sciopero degli scrutini. Renzi: «Non possiamo assumere tutti»
di Claudia Voltattorni (cvoltattorni@corriere.it), Il Corriere della Sera 25.5.2015.
Niente da fare. Tra sindacati e la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini la fumata è ancora una volta nera dopo l’incontro lunedì mattina al ministero di viale Trastevere. E lo sciopero sugli scrutini rimane. “L’impianto non si cambia” ha ribadito la Giannini.
Nessun passo indietro
Ad ascoltarla Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals Confsal e Anp che chiedevano passi indietro sulla Buona Scuola appena approvata alla Camera e ora pronta ad arrivare Senato. Nessun ripensamento su chiamata diretta dei presidi, stabilizzazione di tutti i precari, ambiti territoriali. “Sui dettagli possiamo trattare – ha spiegato la ministra -: c’è ancora la discussione al Senato, ma l’impianto della legge non cambia”.
Comitato di valutazione
Qualche apertura, ha fatto capire, potrebbe arrivare sul comitato di valutazione, sul suo potere e sulla sua composizione. La creazione del comitato è stata molto contestata dai sindacati (”è offensivo”) perché affida anche a genitori e studenti la possibilità di giudicare il lavoro dei docenti facendoli partecipare alla scelta dei prof più meritevoli da premiare con il bonus. Ma comunque è tutto rimandato alla discussione in Senato, in commissione Istruzione prima e poi in Aula. Lì, fanno capire i sindacati, i numeri del governo sono piuttosto esigui rispetto a quelli alla Camera e il mondo della scuola in agitazione punta soprattutto su quella minoranza Pd che già a Montecitorio ha fatto capire di non rendere la vita troppo facile alla Buona Scuola.
Renzi: «Non possiamo assumere tutti quelli che sperano»
Quanto all’altro capitolo contestato dai sindacati (l’assunzione di poco più di centomila precari storici, quelli iscritti nelle graduatorie a esaurimento, con l’esclusione in blocco dei supplenti delle graduatorie di istituto che ogni anno coprono più della metà dei buchi nelle nostre scuole), è stato lo stesso Matteo Renzi a ribadire il punto di vista del governo. «Nessuno può pensare che sia possibile assumere tutti – ha detto Renzi a La Spezia commentando la contestazione di una decina di precari della scuola al campetto Limone -. L’obiettivo della scuola non è quello di assumere tutti quelli che sperano ma quello di fornire un servizio ai cittadini».
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