Galimberti contro la scuola-azienda

Gilda Venezia

di Andrea Carlino, Orizzonte Scuola, 13.9.2025.

Con l’alternanza scuola-lavoro rubiamo 150 ore alla formazione dell’uomo per creare solo strumenti utili al mercato. La scuola non deve servire, deve formare l’uomo

Gilda Venezia

Il filosofo Umberto Galimberti ha lanciato un monito severo contro la trasformazione della scuola italiana in un mero strumento di formazione professionale. A margine di un intervento pubblico, il pensatore ha denunciato come l’istruzione stia perdendo la sua missione fondamentale: formare l’uomo prima che il lavoratore.

“La scuola italiana dall’elementare ai 18 anni deve essere scuola di formazione, ha dichiarato Galimberti, sottolineando come “quello più importante è formare l’uomo, per competenza te ne impari dopo all’università”. Il filosofo ha criticato duramente i progetti di alternanza scuola-lavoro, definendoli un furto di tempo prezioso: “Quando parli di scuola lavora porti via 150 ore di formazione per mandare i ragazzi a vedere come lavorano gli altri”.

Il modello inglese e la svalutazione delle discipline umanistiche

La riflessione di Galimberti si è estesa al panorama internazionale, citando le controverse dichiarazioni del Ministro dell’istruzione inglese che l’anno scorso aveva sconsigliato ai maturandi di iscriversi alle facoltà umanistiche, definendole inutili. “Cosa succede? Che io posso entrare nella società solo se servo?”, si è chiesto il filosofo, evidenziando come questa mentalità stia pervadendo anche gli studenti italiani.

L’interrogativo ricorrente “cosa serve il greco, la filosofia, il latino” rappresenta, secondo Galimberti, il sintomo di una trasformazione antropologica preoccupante. La logica dell’utilità immediata sta sostituendo il valore intrinseco della conoscenza e della cultura, riducendo l’educazione a un mero addestramento funzionale al mercato del lavoro.

L’algoritmo sociale e la riduzione dell’uomo a strumento

Il discorso del filosofo ha toccato anche gli aspetti più contemporanei di questa deriva utilitaristica, chiamando in causa l’informatica e i suoi algoritmi. “Ci crea un profilo in cui non si dice chi sono io, ma cosa servo io”, ha osservato Galimberti, collegando la mentalità del servire alla digitalizzazione della società.

La prospettiva, secondo il pensatore, sta generando una pericolosa strumentalizzazione dell’essere umano. “Se questa è la categoria della scuola, che adesso è solamente per quel tanto che serviamo, allora vuol dire che l’uomo è già diventato uno strumento, ha concluso con tono preoccupato, denunciando come l’educazione stia perdendo la sua dimensione umanizzante per ridursi a pura funzionalità economica.

.

.

.

.

.

.

.

Galimberti contro la scuola-azienda ultima modifica: 2025-09-13T20:11:41+02:00 da

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams



Sito realizzato da Gilda Venezia