Galimberti, le riforme che servono alla scuola

Gilda Venezia

di Andrea Carlino, Orizzonte Scuola, 21.6.2025.

Test di personalità per i docenti come accade nei paesi nordici, classi da 12 alunni, genitori fuori dalla scuola e servizio civile obbligatorio a 18 anni a 20 euro al giorno.

Gilda Venezia

Il filosofo Umberto Galimberti non risparmia colpi alla scuola durante il suo intervento al Teatro di Minerbio. Con la consueta lucidità provocatoria, il pensatore traccia un quadro impietoso del sistema educativo nazionale, proponendo una rivoluzione che parte dalla selezione degli insegnanti e arriva alla completa riorganizzazione delle classi.

Test di personalità obbligatori per chi vuole diventare professore”, tuona dal palco, “esattamente come accade nei paesi nordici”. La sua proposta è radicale: misurare il grado di empatia dei futuri docenti, perché “se non ce l’hai, caro candidato, non fare il professore”.

L’empatia perduta e la rivoluzione delle classi

Galimberti spiega come l’empatia sia un dono naturale che tutti possediamo dalla nascita, ma che può essere distrutta da messaggi sbagliati. Racconta l’episodio della madre milanese che definisce il figlio “troppo sensibile” davanti a una donna che chiede l’elemosina: “Federico impara che la sensibilità è un disvalore e che conta solo la forza”. Per il filosofo, un insegnante senza empatia non può svolgere il proprio mestiere: “Come fai ad arrivare alle otto e uscire all’una senza avere un minimo rapporto con quegli studenti?”.

La sua proposta più rivoluzionaria riguarda la dimensione delle classi: “Bisogna fare classi da 12 persone, non 30. Se ne hai davanti 30, a priori stabilisci che in quella scuola non si educa”. Aggiunge anche la necessità di una scuola di teatro per i docenti: “La classe è un palcoscenico, se reciti la Divina Commedia come Benigni, anche se non sei bravo come lui, funziona”.

Genitori fuori e servizio civile obbligatorio

Il filosofo non risparmia critiche nemmeno alle famiglie: “I genitori devono essere espulsi dalle scuole superiori. Come fanno a crescere i figli se sanno che dietro c’è sempre qualcuno che risolve i problemi?”. Galimberti propone l’istituzione di un servizio civile obbligatorio a 18 anni, “ben organizzato e retribuito 20 euro al giorno”, dove tutti si occupino di problemi sociali. Il tutto rigorosamente “a duemila chilometri di distanza dall’abitazione dei genitori, con telefono interdetto”.

La sua analisi si estende alla condizione giovanile contemporanea: dai 15 ai 30 anni i ragazzi hanno il massimo della forza biologica ma il mercato chiede loro solo “bellezza e forza, veline e calciatori”. Paradossalmente, hanno anche la massima potenza sessuale ma non procreativa per mancanza di stabilità economica, e la massima potenza ideativa che viene sprecata in lavori precari. “Einstein ha trovato la sua formula a 24 anni”, ricorda, “e noi cosa facciamo? Gli diamo lavori a cococo”.

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Galimberti, le riforme che servono alla scuola ultima modifica: 2025-06-22T05:05:50+02:00 da

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