di Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola, 5.5.2025.
Le Indicazioni 2025 con l’idea di colonialismo narrato da Erodoto: davvero solo l’Occidente conosce la storia?
Quando le navi greche ormeggiavano sulle coste “barbariche”, dopo avere chiesto alle popolazioni che raggiungevano, come racconta Erodoto: “Chi siete? Quali sono le vostre leggi? Qual è la vostra lingua?”, sfoderavano le armi, ammazzavano chi tentava di fermarli e impiantavano colonie: ordinaria amministrazione.
Sicuramente, avevano una superiorità tecnologica in termini di armi e di strategia militare e questo ben lo compresero i siculi di Decenzio che non avevano motivo di mandare le loro navi in Grecia per fare le stesse domande che ora ricevevano, proditoriamente, dagli invasori. E non perché non avessero interesse verso gli estranei, più semplicemente perché non avevano motivo di invadere altre terre, magari meno ricche e meno fertili. Perché il punto, a nostra avviso, è il seguente: le invasioni, con le relative richieste di lingua e religione, avvengono, non per squisiti motivi filosofici e di conoscenza, ma per ragioni economiche (vedi il viaggio di Cristoforo Colombo), allo stesso modo delle invasioni dei romani e fino all’ultimo del secolo scorso, quando lo slogan era: “Drang nach Osten”, spinta verso oriente, dei nazionalisti tedeschi e del successivo “Lebensraum”, lo spazio vitale, con cui si giustificò il colonialismo delle potenze europee, fa cui l’Italia.
Ora appare vero, per nostro conto, quanto afferma Galli della Loggia a proposito della “supremazia dell’Occidente”, né sono confrontabili su questo versante le altre civiltà descritte da Marco Aime sul Domani, ma è anche vero che nella “Indicazioni 2025” per la scuola, l’incipit sottoscritto è quantomeno sconcertante: “solo l’Occidente conosce lastoria”. E se è così, sostiene Aime, “si facciano i nomi. Nessuno vuole condannare a priori l’Occidente, ma neppure arrogarsi il primato di tutto ciò che è buono (per noi), condannando gli altri a una sorta di serie B storico-culturale”.
Nessuno può inoltre smentire che le grandi democrazie sono fiorite in occidente, compresa le nobili idee liberali e socialiste che hanno consentito alla Cina, per esempio, di diventare la potenza che è oggi, insieme alle scoperte scientifiche in campo medico e tecnologico. È chiaro: in tutto il globo si sta imponendo la cultura occidentale, dal rispetto della donna al diritto alla felicità, sebbene spesso con queste idee entrano pure le guerre a danno delle popolazioni più deboli che vengono regolarmente sfruttate per consentire a una sola porzione di mondo un tenore di vita alto.
Ed è qui il punto dove il ragionamento di Galli della Loggia, a nostro avviso, fa acqua, compresa quella espressione terribile secondo cui “solo l’Occidente conosce la storia”.
Perché quell’incipit è una sorta di antinferno a una presunta supremazia che può giustificare il razzismo più bieco, rinfocolando “La mala pianta del genocidio che germoglia dal seme immondo del razzismo”.
Ha dichiarato il ministro della difesa israeliano, mentre toglieva acqua, cibo, elettricità e benzina ai civili palestinesi della Striscia di Gaza: “Stiamo combattendo con animali umani, e agiamo di conseguenza”.
Parole nelle quali c’è tutta un’idea di supremazia nei confronti di tutto ciò che è altro da sé e in particolare dell’oriente, compresa la subdola concezione di avere “una superiorità morale” così forte al punto da imporre “di fatto una superiorità della razza bianca. Una superiorità della razza bianca ricca”.
E da qui si capisce pure l’incapacità, e non solo del generale israelita, “di abbandonare il pensiero coloniale” con cui si sono giustificate le invasioni in Africa, mentre rimane “la risposta vera a una domanda che ci colpisce, che colpisce soprattutto i più giovani fra di noi. Perché gli occidentali sono così odiati?”.
Sembra a questo punto che il ragionamento affrontato da Galli della Loggia sul Corriere, se nelle grandi linee appare condivisibile, quando vediamo per esempio condannare alla impiccagione una donna solo perché non porta il burka, dall’altro è pure un invito solenne ai ragazzi della scuola a giocherellare su una pretesa superiorità dell’Occidente sul resto del mondo. Che è poi, lo si ammetta o meno, il primo passo per giustificare il colonialismo e dunque le efferatezze commesse dagli Stati europei nei confronti dei popoli giudicati inferiori e di conseguenza, non invasi, come racconta Erodoto, ma colonizzati al fine di venire educati e ammaestrati dalla grande sapienza occidentale, che però non è quella raccontata da Rousseau e da Montesquieu, e neanche da Karl Marx e da Hegel.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Galli della Loggia e la supremazia dell’Occidente ultima modifica: 2025-05-06T04:31:54+02:00 da