Il movimento dei docenti li rispedisce al mittente e continua la sua battaglia
per una scuola pubblica statale di tutti e non del preside-sceriffo
dalla Gilda degli insegnanti, 13.5.2015
“Dopo il flop degli incontri con sindacati, studenti e famiglie, ai quali non ha partecipato delegando esponenti del suo Governo, adesso Renzi si spende personalmente con unvideo e inviando ai docenti la famosa lettera usa toni da televendita. E´ chiaro che il Governo si trova in evidente difficoltà se lo stesso Presidente del Consiglio deve difendere il DDL tra l´altro con argomenti che volutamente tacciono i nodi che il sindacato contesta“.
E´ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“Non parla difatti né nel video né nella lettera della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi – incalza Di Meglio – e neppure degli ambiti, che vedono la perdita della titolarità dei docenti.
“Sulla questione dei soldi poi abbiamo ampiamente dimostrato che i 500 euro per la formazione e i 200ml per il merito sarebbero stati meglio impiegati per un contratto nazionale, che da 7 anni i docenti attendono. Per non parlare delle previsioni del DEF -aggiunge Di Meglio– che indicano un calo delle risorse destinate alla scuola nei prossimi 15 anni”.
“Rispediamo quindi al mittente lettera e video -conclude Di Meglio– il movimento dei docenti continua la sua battaglia per una scuola pubblica statale di tutti e non del preside-sceriffo“.
Roma, 13 maggio 2015
Ufficio stampa Gilda degli insegnanti
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