Giorgetti: meno figli, più tagli alla scuola

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 18.6.2025.

Lo strano annuncio del ministro Giorgetti che parla di Istruzione di qualità con meno soldi. 

Gilda Venezia

I tagli alla scuola previsti dagli ultimi Documenti di economia e finanza preparati dal Mef, confermati nel 2025, trovano ora spazio anche nelle parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti:parlando il 18 giugno in audizione presso la Commissione d’inchiesta sulla transizione demografica, il titolare del Mef ha definito “spietati” i numeri delle aree del Paese che “si svuotano”, di comunità “che muoiono”.

Dopo avere accusato la politica degli ultimi decenni di non trattare il problema come meriterebbe, anzi addirittura di accantonarlo, Giorgetti ha detto che si sta andando verso una crescita esponenziale di necessità assistenziali, sanitarie e previdenziali. E questo processo peserà per forza di cose sui conti pubblici, a partire dal debito.

I numeri

I numeri snocciolati da Giorgetti sono inequivocabili. Nel 2024, la fecondità è rimasta stabile al Centro rispetto all’anno precedente (1,12), ma il Mezzogiorno e il Nord hanno sperimentato una contrazione; in particolare, il Mezzogiorno ha raggiunto un nuovo punto di minimo (1,20), mentre il Nord si attesta a 1,19.

Inoltre, ha specificato il ministro dell’Economia, al Sud la popolazione potrebbe calare di 3,4 milioni di abitanti entro il 2050 e di ben 7,9 milioni entro il 2080.

Il Ministro ha quindi ricordato che occorre stimolare l’azione politica, non solo con interventi diretti e immediati, come le misure fiscali, i bonus o la revisione dell’Isee, ma anche con un cambiamento di impostazione. A partire da realtà come quelle dell’Istruzione.

Le conseguenze sulla scuola

Il “calo demografico – ha continuato il Ministro – ha determinato già una rilevante perdita di studenti: tra l’anno scolastico 2018/2019 e 2022/2023 si conta una riduzione del 5,2 per cento degli studenti. Il calo riguarda in particolare, la scuola dell’infanzia e la scuola primaria e viene parzialmente per ora compensato dal progressivo incremento degli iscritti con cittadinanza straniera e del tasso di scolarità nella fascia dei 15-19enni”.

Tuttavia, Giorgetti ha sottolineato che “il calo sulle scuole primarie si estenderà via via agli altri gradi” e questo processo demografico in netta perdita induce il Governo “a un ripensamento in chiave prospettiva delle strutture, del personale e della spesa che nel futuro sarà assegnata all’istruzione”.

Quindi, il ministro a capo del Mef ha spiegato che “per tutte queste tre variabili, considerando il loro ridimensionamento quantitativo, sarà necessario puntare a una migliore qualità” del comparto della Conoscenza.

Le conseguenze sulle migrazioni

Un’altra problematica ancora è quella dei flussi migratori, non solo in entrata, di cui si parla molto, ma anche in uscita, per i giovani che vanno a lavorare all’estero dopo essersi formati in Italia e per chi sposta la residenza attratto da condizioni fiscali più favorevoli.

La situazione è arrivata ad un punto che l’Unione europea non può più continuare a rimanere inerme: altrimenti, si andrà verso una sicura una polarizzazione tra Paesi più o meno ricchi.

 

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Giorgetti: meno figli, più tagli alla scuola ultima modifica: 2025-06-19T05:12:54+02:00 da
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