Governo Di Maio-Salvini? L.107/15 alle corde, ma c’è lo scoglio reddito di cittadinanza

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola  30.3.2018

– Un Governo M5S e Lega è un’utopia o si può fare? A chiederselo sono gli italiani, che a quasi un mese dalle elezioni politiche si ritrovano ogni giorno con un diverso scenario di alleanze possibili. L’alleanza dei “grillini” (che non a caso hanno preso una posizione decisamente più dura verso gli stranieri in Italia) con il leader del Carroccio Matteo Salvini, che La Tecnica della Scuola aveva già ipotizzato la scorsa estate, rimane la più fattibile.

Buona Scuola da cancellare per entrambi

Una ipotesi che a molti lavoratori della scuola non dispiacerebbe, visto che entrambi gli schieramenti hanno promesso di smontare la Legge 107 del 2015, anche attraverso le interviste rilasciate alla nostra testata giornalistica da Di Maio e Salvini.

Tralasciando il fatto che la Lega dovrebbe comunque “smarcarsi” da Forza Italia e Fratelli d’Italia, i partiti con cui ha condotto la campagna elettorale e con i quali rimane in piedi un progetto reale di Governo, in questi giorni pre e post pasquali Luigi Di Maio e Matteo Salvini avranno l’onere non indifferente di avvicinare le parti su altre questioni.

La più spinosa rimane, probabilmente, quella del reddito di cittadinanza: un elemento chiave per il M5S, ma che, se attuato su larghe fasce della popolazione, forse anche ai cittadini di origini non italiane, andrebbe a creare non pochi problemi al Carroccio. Come la prenderebbe, infatti, l’elettorato della Lega? Sicuramente male.

Salvini: sì al reddito a chi per colpa della Legge Fornero non ha né pensione né lavoro

Lo sa bene Salvini, che infatti dice: “Se il reddito di cittadinanza non è un investimento illimitato per chi sta a casa, aperto a tutti – cosa che mi vedrebbe fortemente contrario perché sarebbe la fine del merito e dell’incentivo a fare impresa e cercare un lavoro – ma un investimento temporaneo per chi ha perso il lavoro ed è in attesa di trovare un nuovo lavoro ne possiamo parlare”.

E ancora, prosegue il candidato premier della Legga: “Se invece è l’ennesimo provvedimento assistenzialista a tempo indeterminato, aperto a tutti, no perché è la fine dell’idea dello sviluppo”.

A chi gli chiede se si tratta di un’apertura al M5S, Salvini chiede se il reddito di cittadinanza rappresenta “un’apertura al Paese”, Salvini ribatte: “Se c’è qualcuno che è a casa, disperato, che per colpa della Legge Fornero non ha né pensione né lavoro e io gli posso dare una mano son contento, non ho pregiudiziali di nessun tipo”.

Di Maio: no comment

Le intenzioni dei pentastellati, però, erano diverse. Per questo, Di Maio preferisce per il momento, davvero delicato, evitare il discorso: impegnato negli uffici del gruppo M5E alla Camera, in vista delle consultazioni che cominceranno al Quirinale mercoledì prossimo e soprattutto in prospettiva del faccia a faccia con Matteo Salvini, non ha voluto rispondere al cronista dell’Ansa che gli chiedeva un commento sulla timida apertura del leader della Lega al reddito di cittadinanza.

Anche perché nei giorni scorsi, gli stessi “grillini” avrebbero virato verso un reddito di cittadinanza non molto distante dai sostegni introdotti dagli ultimi due Governi targati Pd.

Faraone: da M5S reddito di cittadinanza rimangiato rimodulando il nostro Rei

Ne parla su Facebook il senatore del Pd, Davide Faraone. “Gli elettori – scrive il “renziano” – non ci hanno premiato e, con la stessa dignità e la stessa determinazione, staremo oggi all’opposizione. Dire che questo comportamento ci condanna all’irrilevanza è un po’ patetico e antidemocratico”.

“Lasciamoli fare – continua Faraone – a questi puritani da strapazzo. Stiamo lontani anni luce da loro, noi siamo altra cosa. A poche settimane dal voto si scopre che hanno già mentito su tutto”. “Reddito di cittadinanza? Rimangiato e rimodulato proponendo il Rei, introdotto dal nostro governo. No inciuci? Hanno votato un presidente del Senato proposto dal “diavolo” Berlusconi. Mai con i voltagabbana? Già introdotta la deroga nello statuto per chi vuole cambiare casacca ed indossare quella con le 5 stelle. Insomma – conclude Faraone – in meno di un mese dalle elezioni sono già da Guinness dei primati”.

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