di Martina Gaudino, Oggiscuola, 15.11.2018
– Gli insegnanti si aggiudicano un triste primato, quello di essere i dipendenti più stressati della Pubblica Amministrazione, stando anche all’escalation delle domande di inabilità al lavoro. È quanto emerge da un ampio studio commissionato dall’INPDAP, secondo il quale le domande sarebbero triplicate.
Partendo dall’analisi degli accertamenti sanitari, lo studio ha operato un confronto tra varie categorie di dipendenti pubblici arrivando alla seguente conclusione. “Chi sta dietro la cattedra è particolarmente esposto al rischio di incorrere nella sindrome di burnout. Sindrome che porta ansia, esaurimento, panico, irritabilità, agitazione, senso di colpa, ridotta autostima”. I motivi? Innanzitutto, il rapporto con studenti e genitori, le classi numerose, il lungo precariato. Ma anche l’incertezza normativa, la retribuzione insoddisfacente e la scarsa considerazione dell’opinione pubblica.
Il logorio della professione è, dunque, un dato certo, che coinvolge molti più docenti di quanto si pensi. Le ultime stime svolte su scala nazionale indicano almeno un 3% di docenti(25mila) sofferenti di patologie psichiatriche croniche ed un altro 10% (80mila) che mostra segni palesi di stanchezza e depressione. Ed i 100mila prof che già soffrono di disagio psichico, stanchezza e depressione sono destinatati a lievitare ancora.
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